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Vaccini, lo stop di J&J e quelle prime 2.550 dosi attese dall’Umbria

Lo stop precauzionale del vaccino Johnson & Johnson negli Usa arriva praticamente alla vigilia del lancio del farmaco in Italia e in Europa. Fermato dall’azienda statunitense. Con le forniture attese anche in Umbria tra domani (giovedì) e venerdì. Le prime 2.550 dosi, secondo il piano iniziale. Da far inoculare anche in farmacia, sulla base dell’accordo raggiunto tra la Regione Umbria e le farmacie che si sono rese disponibili alle vaccinazioni.

Un farmaco che infatti può essere conservato in frigo senza congelamento. Come AstraZeneca è un vaccino a vettore virale. Ma ha il grande vantaggio di essere monodose e dunque non necessita di un richiamo.


AstraZeneca, arrivano i vaccini:
in ritardo e meno del previsto


Il ministro Speranza spiega la posizione dell’Europa dopo lo stop precauzionale negli Stati Uniti: “C’è stata una scelta, nelle ore successive al pronunciamento delle autorità statunitensi su Johnson & Johnson, di rinviare anche in questo caso in maniera precauzionale l’immissione in commercio del vaccino in tutti i paesi europei. E’ un vaccino importante e che ha una caratteristica, e cioè riesce ad immunizzare con una unica dose, ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perchè è importante. Abbiamo fatto una riunione pomeriggio con i nostri scienziati, e valuteremo nei prossimi giorni non appena Ema e gli americani ci daranno notizie più formali quale sarà la strada migliore”.

Anthony Fauci, l’esperto statunitense in malattie infettive, ricorda che i possibili eventi avversi sono rarissimi. Ce ne sono stati sei su 6,85 milioni di dosi somministrate, meno di uno su un milione. 

Coletto: senza vaccini impossibile rispettare il piano regionale

L’Umbria attende la disponibilità di vaccini. L’assessore Coletto si appella al generale Figliuolo: “L’Umbria con un’alta percentuale di persone anziane e con una particolare orografia di alcuni centri che rende più difficoltosi gli spostamenti, aveva manifestato la necessità di essere sostenuta anche dai professionisti sanitari dell’Esercito per dare impulso alla campagna vaccinale e superare così in tempi brevi la crisi sanitaria e, di conseguenza, per favorire la ripartenza dell’attività economica e turistica. Per far sì che ciò si avveri – conclude l’assessore – è indispensabile la garanzia sul rispetto delle consegne dei vaccini. Diversamente non è possibile rispettare la programmazione regionale”.