Vaccini e Milite ignoto. Riunione surreale, al Comune di Perugia, della IV Commissione consiliare cultura. Quasi come se, tra i tanti problemi che Perugia si trova ad affrontare in piena pandemia, i rappresentanti cittadini ne vadano a cercare (o creare) di ulteriori.
Due le pratiche trattate: un ordine del giorno per chiedere di allargare le categorie da vaccinare prioritariamente e un altro per conferire al milite ignoto la cittadinanza onoraria di Perugia.
La prima proposta, quella sui vaccini, è stata avanzata dai consiglieri Cesaro (FI) e Puletti (Progetto Perugia). Lo scopo: provare ad includere “alcune tipologie di professionisti che per la peculiarità della propria attività lavorativa potrebbero connotarsi ad elevato rischio di contagio”. In particolare ingegneri, architetti, geometri, periti industriali e geologi che rischierebbero di più a causa della mole di lavoro aumentata con il Superbonus al 110%.
Proposta che viene discussa a soli due giorni dalla polemica per le vaccinazioni agli avvocati “amici” effettuate a Ponte d’Oddi, per le quali la Usl1 ha avviato un’inchiesta interna. E con lo stop arrivato dal commissario Figliuolo alle deroghe indicate dalle Regioni, su e giù per lo stivale, rispetto alle categorie che devono essere vaccinate prioritariamente.
La Regioni, appunto. Perché i Comuni, su questo, non hanno voce in capitolo. E forse meno male, perché in questo assalto alla diligenza dei vaccini l’impressione è che minori siano i centri decisionali, minor tempo si perda.
A Perugia, però, Cesaro e Puletti provano a smuovere il Consiglio perché spinga Romizi a fare pressione sulla Regione per far avere il vaccino prioritario anche ai professionisti del settore edile. Per carità, professionisti che nello svolgimento del lor lavoro incontrano persone e quindi rischiano di essere contagiate. Come le commesse, i salumieri, i negozianti, i bancari (altra categoria intorno alla quale è scoppiata la polemica) che hanno assicurato beni e servizi essenziali anche durante il lockdown.
Per i proponenti, la vaccinazione di questi professionisti sarebbe a tutela anche dei loro clienti, magari anziani o malati. Come i negozianti, appunto. Solo che, a forza di mettere la freccia perché appartenenti a questa o a quella categoria, a restare indietro nelle vaccinazioni rischiano di essere proprio le persone più fragili.
Purtroppo i vaccini disponibili attualmente sono pochi soprattutto per proteggere le fasce di età più bisognose, tra cui in particolare gli over 60, che rappresentano il 96% dei soggetti a maggiore rischio di morte in seguito a contagio da Covid-19, ha detto il vice sindaco Tuteri. Ricordando anche ai colleghi di maggioranza che la Giunta comunale non ha competenza in materia di piano vaccinale.
Con un certo imbarazzo per come la sua categoria è stata tirata in ballo, l’arch. Livio Farina, coordinatore della Rete delle Professioni tecniche dell’Umbria, nel rimarcare che i tecnici professionisti scontano un’assenza totale di tutela, ha però spiegato che il criterio dell’appartenenza ad una categoria professionale non può essere requisito prioritario per l’accesso ai vaccini, dovendosi preferire criteri generali come l’età o lo stato fisico dei cittadini.
L’arch. Marco Petrini Elce, presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Perugia, un anticipo di certe categorie professionali “in prima linea”, una volta vaccinati gli over 60 ed altri soggetti deboli, se lo aspetta. Posizione condivida anche all’ing. Stefano Mancini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia.
Ordine del giorno “scandaloso”, per Giubilei, che tuona dall’opposizione: questo gioco di proporre le vaccinazioni di intere categorie non a rischio, scavalcando coloro che hanno obiettivamente bisogno di essere protetti, è da rigettare.
Puletti, a questo punto, ha provato ad aggiustare il tiro, proponendo di emendare l’atto inserendo l’inciso “dopo tutte le categorie prioritarie”. Inutile tanto per placare le critiche, quanto per trovare sponde tra le fila della maggioranza o le categorie da “tutelare”. E così Cesaro e Puletti hanno deciso di battere in ritirata, rinviando la discussione dell’odg. Magari per allora saremo tutti vaccinati, architetti e geometri compresi.
Ma prima del rompete le righe, c’era da discutere un altro odg: quello per la concessione della cittadinanza onoraria al Milite ignoto, presentato da Mencaglia (FdI). Un gesto che sarebbe accolto con favore dal delegato regionale Unione Nazionale Ufficiali in Congedo Umbria. E ci mancherebbe.
Ed anche le opposizioni, pur manifestando con Zuccherini perplessità circa la correttezza formale del provvedimento, non hanno potuto votare contro il provvedimento, approvato all’unanimità con i voti della maggioranza e di Morbello. Per non essere accusati di altro tradimento alla patria.
Magari, ha aggiunto Giubilei, verificando l’opportunità di concedere un riconoscimento simile anche ai tanti italiani caduti nel corso della Seconda guerra mondiale. Quasi 450 mila vittime, tra militari e civili.