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Vaccini, domande e risposte

In attesa che il consiglio regionale affronti le controversie legate alla legge sull’obbligo vaccinale (il 4 aprile dovrebbe essere discussa una mozione della Lega che chiede la moratoria per chi ad oggi non risulta in regola) decine di famiglie in Umbria sono alle prese con una serie di questioni da risolvere. Dall’entità delle multe per chi non è in regola, fino al rischio di esclusione scolastica: alle questioni più frequenti risponde Giulia Ada Picchiami, presidente dell’associazione Liberamente di Orvieto.

Il dibattito sui vaccini – premette la presidente – è lungo e periglioso. Certo è che questa legge è stata concepita male e strutturata peggio. Tutti conosciamo la validità e l’efficacia delle vaccinazioni, ma trattandosi di un farmaco, sappiamo anche che esistono accortezze che dovrebbero essere messe in atto”.

Cominciamo dalle multe: la legge parla di importi compresi tra 100 e 500 euro.Vengono comminate per ogni vaccino non effettuato o sono “una tantum”?
Le multe sono sanzioni amministrative che vengono erogate dalla azienda sanitaria di competenza. L’importo complessivo è di 174,62 euro a blocco vaccinale, vale a dire esavalente e pneumococco e morbillo/parotite/rosolia più varicella. Si ha tempo 60 giorni per il pagamento e 30 per contestazione e notifica, da far pervenire al direttore generale della Ausl”.


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L’interruzione scolastica vale anche per gli studenti delle medie?
L’interruzione scolastica non è prevista per nessuno, fortunatamente. Le circolari emesse dai ministeri della salute e dell’istruzione non hanno funzione sulla legge. Dovrebbero spiegare la normativa e non fare delle aggiunte. L’esclusione dalle strutture per l’infanzia riguarda solo la fascia di età 0-6 non adempiente”.


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Se, ad esempio, un bambino di 10 anni non ha fatto i vaccini che si devono fare a sei mesi e che, presumibilmente, oggi non ha più senso fare, i genitori come si devono comportare?
A chi ha figli di 10 anni non adempienti suggerisco di recarsi alla propria azienda sanitaria di competenza e pretendere una vaccinazione personalizzata. Qualora questo percorso non fosse possibile, l’inadempienza sarà della Ausl”.