Dal 3 giugno possibilità di aprire le prenotazioni a tutte le fasce d’età per i vaccini anti Covid, ma l’Umbria potrà contare soltanto su circa 2 o 3mila dosi in più al giorno. Perché le dosi che arriveranno in Italia, entro luglio, sono i 20 milioni già annunciato. Lo ha chiarito il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, in visita in Umbria dopo il sopralluogo all’hub vaccinale di Bastia Umbra. Le vaccinazioni potranno avvenire, oltre che nei punti vaccinali, anche nelle farmacie e nelle strutture messe a disposizione dalle aziende private.
La visita in Umbria di Figliuolo è iniziata da Palazzo Donini per l’incontro con le autorità ed il personale impegnato nell’emergenza da Coronavirus. Quindi, appunto, l’arrivo al centro fiere di Bastia, dove ad accoglierlo c’era il sindaco Paola Lungarotti oltre alla presidente della Regione Donatella Tesei ed all’assessore regionale Coletto. Ad accompagnare il generale anche il capo della Protezione civile nazionale Curcio.
Una visita lampo, quella al entro vaccinale Umbriafiere, mentre le persone in fila continuavano ad attendere il proprio turno per la vaccinazione.
Dopo la brevissima visita al centro vaccinale, la conferenza stampa all’esterno. Dove sono state annunciate vaccinazioni a tappeto per le zone terremotate, con l’ausilio dell’Esercito, anche se i dettagli tecnici non sono stati ancora decisi.
Poi l’annuncio: “Dal 3 giugno si darà possibilità a tutte le Regioni di aprire le prenotazioni a tutti, anche nelle aziende. C’è un però – ha aggiunto Figliuolo – le dosi saranno 20 milioni. E’ chiaro che questa Regione dice ‘io posso andare anche a 20mila’, ma non può. Salirà rispetto a quello che fa oggi di 2-3 mila (dosi al giorno, ndr), arriveremo a oltre 50mila settimanali, 52mila“. Quindi l’appello – all’Umbria come alle altre regioni italiane – ad evitare richieste di ulteriori dosi di vaccino, perché non ci saranno.
Il commissario straordinario, commentando la situazione vaccinale in Umbria, ha spiegato come la regione sia partita lentamente – “anche perché il piano vaccinale nazionale non era chiaro” – ma poi ha recuperato. Poi l’appello – riferito non solo a questa regione – ad accelerare sui vaccini ai 60enni. Su cui l’Umbria è indietro, ma non è la sola.
Alla domanda sul giudizio rispetto alla campagna vaccinale in Umbria, Figliuolo ha risposto che la Regione ha sempre rispettato le indicazioni nazionali. Quanto ai tempi ha detto: “Come altre Regioni è partita piano, anche perché il Piano nazionale non era chiaro“. Figliuolo ha usato la metafora dell’atleta che non deve fare i 100 metri, ma la maratona: “E l’Umbria come maratoneta porta a casa il risultato“.
“Oggi l’Umbria – ha aggiunto – ha messo in sicurezza gran parte di coloro che devono essere messi in sicurezza“. Figliuolo ha battuto molto anche sulla qualità delle persone vaccinate, oltre che sui numeri.
A Perugia Figliuolo ha poi ricordato che a breve sarà dato il via libera dall’Aifa (probabilmente agli inizi della prossima settimana) anche alle vaccinazioni dei ragazzi di età compresa tra i 12 e 15 anni, “già inseriti nel piano vaccinale originario”.
Vaccinare la popolazione studentesca entro settembre è l’altro obiettivo: “Dobbiamo rientrare a scuola in sicurezza” ha detto.
La giornata è proseguita con la visita al centro vaccinale di Solomeo nella struttura messa a disposizione da Cucinelli.