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Va a trovare la famiglia in carcere, ma all’uscita l’arrestano

Va a trovare in carcere il marito e i suoi quattro figli, oltre al fratello, tutti detenuti, e all’uscita trova gli agenti della Squadra Mobile che l’arrestano: è accaduto ieri a Pescara dove M. S., rom di 55 anni, con precedenti per furto, estorsione e spaccio di stupefacenti, è stata arrestata in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia.
La donna dovrà scontare una pena definitiva di sei anni e otto mesi di reclusione per spaccio di stupefacenti.
Gli agenti della Sezione Antidroga, infatti, avevano avuto notizia che la donna si sarebbe recata per un colloquio presso il carcere di Pescara, dove sono detenuti quasi tutti i suoi famigliari, condannati a pene definitive piuttosto lunghe: il marito, A. D. R. (58), il fratello G. (49), e i figli F. (31), N. (38), U. (29) e G. (36), quest’ultima trasferita temporaneamente dal carcere di Chieti proprio per consentirle di incontrare la madre.
Gli uomini della Squadra Mobile, agendo di intesa con quelli della Polizia Penitenziaria, hanno atteso che M. S. uscisse dal carcere al termine del colloquio e l’hanno bloccata. Il tempo di un rapido passaggio in Questura e poi il trasferimento nella sezione femminile della casa circondariale Madonna del Freddo di Chieti. Al momento del fermo la donna è scoppiata a piangere.
La condanna di M. S. deriva da un’articolata indagine antidroga condotta tra il 2006 e il 2007 dalla Squadra Mobile di Pescara sul conto della famiglia della donna (“Operazione Puro”, dal nome del capostipite). A rifornire il gruppo era stato un albanese, residente a Brescia, che fece arrivare a Pescara sei chili di eroina: la droga venne sequestrata il 6 maggio 2006. All’epoca, gli agenti arrestarono anche due corrieri albanesi: a ritirare il pacco dovevano essere proprio la donna e uno dei figli, accompagnati da un altro membro della famiglia, di appena dieci anni.