Spoleto

Usl Umbria 2 gli nega di rimanere in servizio, medico si incatena allo studio

È andato in pensione, ma pochi giorni prima si è appellato alla delibera della Regione Umbria di qualche giorno fa che consente ai medici di base di rimanere in servizio, anche oltre i 70 anni. L’Usl Umbria 2 però ha dato il suo parere negativo alla richiesta.

Succede a Spoleto, con il dottor Maurizio Hanke che annuncia ora la decisione di incatenarsi al suo studio medico, nel centro storico cittadino, giorno e notte.


Medici di base over 70 per garantire i servizi, accordo con la Regione


Il medico spoletino ha deciso infatti che rimarrà giorno e notte legato al suo studio medico ad oltranza se la Direzione della Usl Umbria 2 non modificherà il parere negativo che ostacola la sopravvivenza del suo ambulatorio. Nei giorni scorsi infatti era arrivata al dottor Hanke una nota con la quale il direttore dell’azienda sanitaria, De Fino, respingeva la richiesta del medico spoletino di poter prolungare il suo incarico fino a che un nuovo medico non avesse proseguito la attività nel centro storico di Spoleto, dove è rimasto un solo ambulatorio medico al servizio della parte alta della città del Festival.

La Regione nei giorni scorsi ha emanato una deliberazione che consente ai medici presenti nelle zone disagiate dell’Umbria di prolungare la loro attività oltre i termini del pensionamento. E’ la situazione in cui si trova Hanke: è andato in pensione pochi giorni fa, il 15 settembre, e il 13 aveva fatto richiesta di prolungare il suo servizio per non chiudere definitivamente l’ambulatorio che serve tutta la parte alta del centro storico di Spoleto dove altri medici non sono voluti venire a svolgere la loro attività sostituendolo. Si tratta di una vasta area dove la popolazione residente è costituita maggiormente da anziani e disabili i quali avrebbero difficoltà ad accedere in altri ambulatori nella parte bassa della città.

De Fino, richiamandosi alla delibera regionale firmata dalla Presidente Tesei e dall’assessore Coletto, che individuava le zone più disagiate particolarmente (ma non esclusivamente) nelle zone montane dell’Umbria, ha respinto la richiesta di Hanke a proseguire la sua attività dopo la pensione, perché Spoleto non è un Comune montano. Ma, spiega il medico di base di Spoleto, “la delibera regionale non limita la efficacia della legge regionale solo ai comuni montani ma prevede che essa possa essere attuata laddove il rapporto tra medici di base convenzionati e popolazione non è equilibrato e dove, come nel caso del centro storico di Spoleto, tale rapporto è assolutamente insufficiente a garantire la assistenza ad una vasta parte della popolazione cittadina”. Pertanto, aggiunge Hanke, “la Regione e le sue espressioni politiche come la Presidente Tesei e l’Assessore regionale Coletto devono intervenire per dare giusta attuazione alla legge da loro firmata”.