Via libera dalla Regione Umbria alla copertura di 10 posti da primario nelle Usl 1 e 2, mentre a Trevi si presenta il progetto di integrazione tra gli ospedali di Spoleto e Foligno.
Nei giorni scorsi la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare Luca Barberini, ha autorizzato la copertura di dieci strutture complesse nelle Aziende Usl Umbria 1 e Umbria 2.
In particolare, nella Usl Umbria 1, è stata prevista la copertura delle strutture complesse aziendali di “Otorinolaringoiatria”, nella zona dell’Alto Tevere, e di “Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza” per il pronto soccorso di Città di Castello – Umbertide, nonché delle strutture complesse aziendali di “Disciplina igiene degli alimenti e della nutrizione” e di “Disciplina igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche”.
Nella Usl Umbria 2, sono state invece coperte le strutture complesse di “Ostetricia ginecologia” dell’ospedale di Orvieto, di “Riabilitazione neuromotoria” a Trevi, di “Pronto soccorso e Medicina d’urgenza” dell’ospedale di Foligno, di “Pronto soccorso e 118” del nosocomio di Spoleto, nonché le strutture complesse aziendali di “Disciplina igiene degli alimenti e della nutrizione” e di “Igiene degli animali”.
“Con la copertura di questi posti – spiega l’assessore Barberini – continua il potenziamento e la riorganizzazione dei servizi sanitari regionali, sia in ambito ospedaliero sia territoriale. Si tratta di interventi che interessano tutto il territorio regionale, necessari non solo per coprire il turn over ma anche per migliorare l’organizzazione di alcuni servizi e dare una risposta adeguata ai bisogni di salute dei cittadini. Particolare attenzione è stata rivolta alle strutture complesse dei pronto soccorso e della rete dell’emergenza-urgenza e al tema della riabilitazione, mentre è stato rafforzato, in entrambe le Usl, il presidio di settori sempre più importanti come la sicurezza alimentare e la veterinaria. Le strutture complesse autorizzate – evidenzia infine Barberini – sono in linea con quanto previsto dal decreto ministeriale 70/2015, con cui sono stati definiti gli standard ospedalieri al fine di garantire appropriatezza e qualità delle prestazioni, nonché con la programmazione regionale in materia di rete ospedaliera e servizi territoriali. A breve le due Usl autorizzate avvieranno le procedure di concorso“.
Intanto è stato sempre l’assessore Barberini a pubblicizzare l’incontro in programma mercoledì 24 maggio a Trevi sull’integrazione tra il San Matteo degli Infermi ed il San Giovanni Battista. “Sanità, insieme è meglio” è il titolo dell’incontro (ore 17, complesso museale San Francesco) che darò l’avvio della partecipazione sulla “collaborazione ospedali Foligno e Spoleto”. Nel corso del pomeriggio interverranno i sindaci di Trevi, Bernardino Sperandio, Foligno, Nando Mismetti, e Spoleto, Fabrizio Cardarelli. Quindi ci sarà l’intervento dei sei “saggi” scelti dai due comuni (qui tutti gli articoli) che illustreranno il loro contributo. Si tratta di Enzo Ercolani, Antonella Esposito, Alessandro Laureti, Giorgio Nicolic, Giancarlo Nizzi, Daniele Pinaglia. Quindi il direttore generale dell’Usl Umbria 2 Imolo Fiaschini, affincato da alcuni tecnici, parlerà della ipotesi di progetto. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale Barberini. E proprio quest’ultimo spiega che l’obiettivo dell’incontro pubblico è “promuovere una stretta sinergia fra i due presidi ospedalieri per realizzare attività ed esiti di qualità, assicurando casistica adeguata, nel rispetto delle normative nazionali e degli standard previsti per le reti ospedaliere. L’idea è per realizzare un nuovo modello di sanità che possa dare risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini, con possibilità di essere replicato in altri territori dell’Umbria. All’incontro sono invitati a intervenire tutte le forze politiche e sociali dei comuni del territorio, operatori sanitari e cittadini. Auspichiamo la più ampia partecipazione possibile per arrivare a definire insieme un nuovo modello di sanità, che punti su qualità, appropriatezza e tempestività delle prestazioni sanitarie offerte”.
Ma la scelta di fare un incontro pubblico per illustrare il lavoro dei sei “saggi” non piace ai consiglieri di opposizione di Spoleto. La proposta di tale modalità operativa era stata infatti avanzata dalla conferenza dei capigruppo spoletina, ma dopo i ritardi nella stesura di una proposta da parte dei tecnici scelti da Spoleto, ad essere contestata è anche la mancata illustrazione dei risultati. Che invece sono stati consegnati all’assessore regionale alla sanità, stravolgendo quindi il percorso previsto politicamente. E nemmeno ora, quindi, i consiglieri comunali sono stati messi in condizione di conoscere il documento redatto. Lo saranno soltanto durante l’incontro pubblico di dopodomani. Di fatto uno sgarbo istituzionale e politico.