(Adnkronos) - La vicepresidente degli Stati Uniti d'America Kamala Harris, parlando stamani a Houston, in Texas, davanti ad una platea di sindacalisti del settore scuola, ha aperto il suo discorso ringraziando il presidente Joe Biden. "Ieri sera - ha detto - il nostro presidente si è rivolto alla nazione. E ha mostrato ancora una volta che cos'è la vera leadership".
"Pensa e parla del suo lavoro - ha continuato Harris - comprendendo cosa significhi per ciò che facciamo ora e come ciò avrà un impatto sul futuro. Pensa alla nostra storia, nel contesto dell'importanza del lavoro che svolgiamo ora e nel futuro. Negli ultimi tre anni e mezzo e durante tutta la sua carriera, Joe ha guidato con grazia e forza, visione audace e profonda compassione", ha affermato.
Harris ha poi spiegato che "quando i sindacati sono forti, l’America è forte. Noi vogliamo vietare le armi d'assalto e loro vogliono vietare i libri. Siamo in lotta per le nostre libertà più fondamentali e a questa sala di leader dico: 'bring it on', fatevi sotto". La platea ha preso a cantare "Bring it on". Harris ha continuato: "Crediamo nel nostro Paese. Crediamo nella sua promessa di libertà... quindi siamo in lotta. Come tutti sappiamo, ognuno di noi nel nostro paese deve affrontare una domanda: in che tipo di Paese vogliamo vivere?", ha domandato.
Harris ha poi condannato le violenze che si sono registrate ieri durante le proteste contro la visita di Benjamin Netanyahu. "A Union Station di Washington - ha detto - abbiamo assistito a spregevoli azioni da parte di dimostranti anti-patriottici e pieni di pericolosa retorica d'odio". "Condanno ogni associazione individuale con l'organizzazione di brutale assassini come Hamas che è impegnata a distruggere lo stato di Israele e uccidere ebrei - ha continuato la nuova candidata dem in pectore alla Casa Bianca - le scritte pro Hamas e la retorica sono orribili e non dobbiamo tollerarle come nazione".
"Condanno i roghi con la bandiera americana, simbolo dei nostri ideali più elevati come nazione che rappresenta la promessa dell'America, non dovrebbe mai essere dissacrata", ha detto ancora la vice presidente. "Sostengo i diritto alla protesta pacifica ma siamo chiari: antisemitismo, odio e violenza di ogni tipo non hanno posto nella nostra nazione", ha concluso.
Prima della dichiarazione della vice presidente Harris, anche il vice portavoce della Casa Bianca aveva condannato le "vergognose" proteste scoppiate a Union Station mentre Netanyahu parlava al Congresso. "Identificarsi con organizzazioni votate al male come Hamas, bruciare la bandiera americana o rimuoverla con la forza è una vergogna - ha detto Andrew Bates - l'antisemitismo e la violenza non sono mai accettabili. Punto. Ogni americano ha il diritto a protestare pacificamente, ma purtroppo oggi non tutti hanno dimostrato in modo pacifico".
Le condanne da parte della Casa Bianca e di esponenti democratici alle proteste anti-Israele arrivano dopo che circa metà di democratici, sia deputati che senatori, hanno disertato il discorso del premier israeliano che si è scagliato contro chi da mesi negli Stati Uniti protesta contro il modo in cui Israele sta conducendo la lotta a Gaza, accusandoli di essere schierati con "il male e gli assassini di Hamas", invitandoli a "vergognarsi" e tacciandoli com "gli utili idioti dell'Iran".
Tra i democratici che hanno disertato il discorso di Netanyahu, l'ex Speaker Nanc Pelosi che ha definito il suo discorso "come di gran lunga il peggiore mai pronunciato da un leader straniero a cui è stato dato l'onore e il privilegio di parlare al Congresso".
Inatanto secondo quanto emerge dal sondaggio di Emerson College Polling e The Hill, con l'ingresso nella corsa di Kamala Harris si riduce il vantaggio di Donald Trump in diversi stati chiave. L'ex presidente solo in Arizona mantiene un solido vantaggio di 5 punti (49 a 44%), mentre in Georgia e in Pennsylvania scende a 2 (48 a 46%), in Michigan ad un punto (46 a 45%).
Ed in Wisconsin, dove si è da poco conclusa la convention repubblicana e dove Harris ha tenuto il suo primo comizio da candidati, i due sono alla pari, entrambi al 7%. D'altra parte, in ogni stato, a parte l'Arizona, lo scarto tra i due così piccolo che i sondaggisti considerano i duelli al momento un testa a testa.
Dai numeri emerge quindi come da domenica ad oggi, l'entrata in campo di Harris abbia cambiato la situazione negli stati chiave: in un sondaggio analogo pubblicato all'inizio del mese Trump aveva un vantaggio di 5 punti su Biden in Georgia, di 4 in Wisconsin, di 3 in Michigan e Pennsylvania. E' quindi arretrato ovunque, tranne che in Arizona dove il vantaggio è passato da 4 a 5 punti.
Con Harris è nettamente migliorata anche la posizione del ticket democratico a livello nazionale: secondo una stima di diversi poll fatti da The Hill e Decision Desk HQ, Trump a ieri era in testa di due punti su Harris, 48 contro 46%. Un vantaggio dimezzato rispetto al 47 contro il 43% che si registrava nelle ultime battute del duello Trump-Biden.
"Harris ha recuperato una porzione di voti che erano stati persi dopo il disastro del dibattito del 27 giugno, ora i suoi numeri riflettono il sostegno che Biden aveva lo scorso marzo" è l'analisi di Spencer Kimball, direttore esecutivo di Emerson College Polling, che sottolinea come la vice presidente stia soprattutto intercettando il sostegno dei giovani.
(Adnkronos) – La vicepresidente degli Stati Uniti d’America Kamala Harris, parlando stamani a Houston, in Texas, davanti ad una platea di sindacalisti del settore scuola, ha aperto il suo discorso ringraziando il presidente Joe Biden. “Ieri sera – ha detto – il nostro presidente si è rivolto alla nazione. E ha mostrato ancora una volta che cos’è la vera leadership”.
“Pensa e parla del suo lavoro – ha continuato Harris – comprendendo cosa significhi per ciò che facciamo ora e come ciò avrà un impatto sul futuro. Pensa alla nostra storia, nel contesto dell’importanza del lavoro che svolgiamo ora e nel futuro. Negli ultimi tre anni e mezzo e durante tutta la sua carriera, Joe ha guidato con grazia e forza, visione audace e profonda compassione”, ha affermato.
Harris ha poi spiegato che “quando i sindacati sono forti, l’America è forte. Noi vogliamo vietare le armi d’assalto e loro vogliono vietare i libri. Siamo in lotta per le nostre libertà più fondamentali e a questa sala di leader dico: ‘bring it on’, fatevi sotto”. La platea ha preso a cantare “Bring it on”. Harris ha continuato: “Crediamo nel nostro Paese. Crediamo nella sua promessa di libertà… quindi siamo in lotta. Come tutti sappiamo, ognuno di noi nel nostro paese deve affrontare una domanda: in che tipo di Paese vogliamo vivere?”, ha domandato.
Harris ha poi condannato le violenze che si sono registrate ieri durante le proteste contro la visita di Benjamin Netanyahu. “A Union Station di Washington – ha detto – abbiamo assistito a spregevoli azioni da parte di dimostranti anti-patriottici e pieni di pericolosa retorica d’odio”. “Condanno ogni associazione individuale con l’organizzazione di brutale assassini come Hamas che è impegnata a distruggere lo stato di Israele e uccidere ebrei – ha continuato la nuova candidata dem in pectore alla Casa Bianca – le scritte pro Hamas e la retorica sono orribili e non dobbiamo tollerarle come nazione”.
“Condanno i roghi con la bandiera americana, simbolo dei nostri ideali più elevati come nazione che rappresenta la promessa dell’America, non dovrebbe mai essere dissacrata”, ha detto ancora la vice presidente. “Sostengo i diritto alla protesta pacifica ma siamo chiari: antisemitismo, odio e violenza di ogni tipo non hanno posto nella nostra nazione”, ha concluso.
Prima della dichiarazione della vice presidente Harris, anche il vice portavoce della Casa Bianca aveva condannato le “vergognose” proteste scoppiate a Union Station mentre Netanyahu parlava al Congresso. “Identificarsi con organizzazioni votate al male come Hamas, bruciare la bandiera americana o rimuoverla con la forza è una vergogna – ha detto Andrew Bates – l’antisemitismo e la violenza non sono mai accettabili. Punto. Ogni americano ha il diritto a protestare pacificamente, ma purtroppo oggi non tutti hanno dimostrato in modo pacifico”.
Le condanne da parte della Casa Bianca e di esponenti democratici alle proteste anti-Israele arrivano dopo che circa metà di democratici, sia deputati che senatori, hanno disertato il discorso del premier israeliano che si è scagliato contro chi da mesi negli Stati Uniti protesta contro il modo in cui Israele sta conducendo la lotta a Gaza, accusandoli di essere schierati con “il male e gli assassini di Hamas”, invitandoli a “vergognarsi” e tacciandoli com “gli utili idioti dell’Iran”.
Tra i democratici che hanno disertato il discorso di Netanyahu, l’ex Speaker Nanc Pelosi che ha definito il suo discorso “come di gran lunga il peggiore mai pronunciato da un leader straniero a cui è stato dato l’onore e il privilegio di parlare al Congresso”.
Inatanto secondo quanto emerge dal sondaggio di Emerson College Polling e The Hill, con l’ingresso nella corsa di Kamala Harris si riduce il vantaggio di Donald Trump in diversi stati chiave. L’ex presidente solo in Arizona mantiene un solido vantaggio di 5 punti (49 a 44%), mentre in Georgia e in Pennsylvania scende a 2 (48 a 46%), in Michigan ad un punto (46 a 45%).
Ed in Wisconsin, dove si è da poco conclusa la convention repubblicana e dove Harris ha tenuto il suo primo comizio da candidati, i due sono alla pari, entrambi al 7%. D’altra parte, in ogni stato, a parte l’Arizona, lo scarto tra i due così piccolo che i sondaggisti considerano i duelli al momento un testa a testa.
Dai numeri emerge quindi come da domenica ad oggi, l’entrata in campo di Harris abbia cambiato la situazione negli stati chiave: in un sondaggio analogo pubblicato all’inizio del mese Trump aveva un vantaggio di 5 punti su Biden in Georgia, di 4 in Wisconsin, di 3 in Michigan e Pennsylvania. E’ quindi arretrato ovunque, tranne che in Arizona dove il vantaggio è passato da 4 a 5 punti.
Con Harris è nettamente migliorata anche la posizione del ticket democratico a livello nazionale: secondo una stima di diversi poll fatti da The Hill e Decision Desk HQ, Trump a ieri era in testa di due punti su Harris, 48 contro 46%. Un vantaggio dimezzato rispetto al 47 contro il 43% che si registrava nelle ultime battute del duello Trump-Biden.
“Harris ha recuperato una porzione di voti che erano stati persi dopo il disastro del dibattito del 27 giugno, ora i suoi numeri riflettono il sostegno che Biden aveva lo scorso marzo” è l’analisi di Spencer Kimball, direttore esecutivo di Emerson College Polling, che sottolinea come la vice presidente stia soprattutto intercettando il sostegno dei giovani.