Delicati ed innovativi interventi di chirurgia robotica all’ospedale di Terni – ed in particolare da parte della Clinica urologica a indirizzo oncologico diretta dal professor Ettore Mearini (nella foto) – su due pazienti affetti da tumori dell’apparato urinario “a elevata complessità chirurgica“.
L’equipe di Urologia ha operato con successo un uomo ed una donna affetti rispettivamente da neoplasia dell’ampolla renale in rene a ferro di cavallo e adenoma surrenalico in concomitante neoplasia del parenchima renale.
Il primo, un paziente di 68 anni, è stato operato con un’innovativa tecnica mininvasiva robotica, primo caso in Italia, che ha consentito di asportare il rene sinistro preservando quello di destra. Il paziente, con storia di pregressa neoplasia vescicale, improvvisamente ha manifestato un coinvolgimento anche dell’ampolla renale.
Il carcinoma uroteliale del tratto superiore delle vie urinarie rappresenta una piccola percentuale (5%-10%) di tutti i tumori uroteliali che, nei casi ad alto rischio, deve essere trattato con la totale asportazione del rene e dell’uretere. Il rene a ferro di cavallo è un’anomalia congenita, estremamente rara, caratterizzata dalla fusione dei poli inferiori dei due reni e che aumenta notevolmente la complessità degli interventi chirurgici. Tale difficoltà è determinata dalla vascolarizzazione che risulta particolarmente alterata, con vasi sovrannumerari che possono emergere da più punti del sistema arterioso ed essere presenti nel punto di fusione dei poli renali. Dopo attento studio degli esami radiologici preoperatori, si è deciso di affrontare questo caso rarissimo con tecnica robotica mini-invasiva. L’intervento se pur complesso è perfettamente riuscito e con rapido ritorno a domicilio senza nessuna complicanza e con estrema soddisfazione e stupore del paziente.
La seconda, una paziente di 70 anni affetta da ipertensione arteriosa difficilmente controllabile, su cui è stata posta diagnosi di adenoma surrenalico destro secernente, confermato dalla tomografia computerizzata che ha evidenziato inoltre una neoplasia del polo superiore del rene di destra. Entrambi i tumori sono stati rimossi contemporaneamente con tecnica robot-assisted, risolvendo brillantemente il caso.
“È stato possibile utilizzare le due innovative strategie chirurgiche mininvasive – spiega il professor Mearini – grazie alla grande esperienza maturata con migliaia di casi in più di 10 anni, dalla Clinica Urologica a indirizzo Oncologico nel trattamento dei tumori dell’apparato urinario. Pochi sono i casi presenti nella letteratura di applicazioni mini-invasive robotiche nelle manifestazioni patologiche rare. L’utilizzo delle tecniche mini invasive riduce infatti la possibilità di complicanze peri e post-operatorie, garantendo un decorso post-intervento più breve e privo di complicanze”.
I costi sociali sono notevolmente ridotti e l’efficacia oramai non viene più discussa. Il futuro – evidenzia una nota dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni – vedrà polarizzare le proprie risorse su tecnologie a elevata complessità nei due Ospedali di riferimento regionali, dove è più vasta la multi-disciplinarietà in grado di affrontare questi casi particolarmente complessi, che richiedono una grande esperienza e capacità di utilizzo di tali tecnologie, plasmandole ai bisogni dei pazienti.