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Urbani: “Un Piano straordinario per l’industria dell’Umbria” | Immagini

Un grande “Piano straordinario per l’industria dell’Umbria”, costruito insieme alle istituzioni e alle parti economiche e sociali della regione. Questo l’appello lanciato dal neo presidente di Confindustria Umbria, Giammarco Urbani, da Umbriafiere di Bastia Umbra, dove si è tenuta, in forma di cena di gala, l’Assemblea pubblica dell’associazione. Un momento di confronto tra imprese e istituzioni che ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Confindustria Emanuele Orsini e del ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione Tommaso Foti.

“Un Piano per l’industria”

“L’Italia ha bisogno di un Piano per l’industria e anche l’Umbria ne ha bisogno – ha detto Urbani -. Abbiamo energie e competenze straordinarie che devono poter esprimere tutto il loro potenziale. È il momento di elaborare un progetto condiviso, fondato sulla produttività, sull’innovazione e sulla capacità di generare valore aggiunto. Ho già avviato un percorso di confronto con le istituzioni, gli operatori economici e i principali attori del territorio, con l’obiettivo di condividere questa prospettiva e per lavorare insieme ad un grande progetto per l’industria regionale. Ma anche qui, in Umbria, dobbiamo fare la nostra parte. Serve più produttività, che resta il vero nodo della nostra economia”.

Zes e risorse

Urbani ha espresso apprezzamento per le misure nazionali a favore delle imprese e ha ribadito l’impegno a collaborare con la Regione Umbria. Importante potrà essere lo strumento della Zes, “che con le semplificazioni burocratiche e con il credito d’imposta, può davvero essere anche da noi un acceleratore di sviluppo”. “Ma – ha messo in guardia il presidente di Confindustria Umbria – non è sufficiente. Dobbiamo usare bene i Fondi di Coesione della vigente e della prossima programmazione per fare in modo che ogni euro pubblico si traduca in crescita vera”.

“Imprese solide”

Nel ringraziare il presidente uscente Vincenzo Briziarelli, Urbani ha concluso sottolineando il valore del sistema produttivo umbro: “Abbiamo imprese solide, persone straordinarie e un territorio con un potenziale ancora inespresso. La rapidità dei cambiamenti ci sollecita però a riprogrammare un percorso di crescita del manifatturiero che si fondi sulla capacità di generare maggiore valore aggiunto. Dovremo quindi sederci intorno ad un tavolo e mettere a terra politiche, strumenti e risorse per favorire la crescita e la competitività delle imprese. È un obiettivo ambizioso, rispetto al quale sono ottimista perché abbiamo relazioni e competenze che permettono di essere concreti e veloci”.

Briziarelli: inseguendo un modello irrealistico l’Europa sta distruggendo il suo modello industriale

L’Assemblea si è tenuta a pochi giorni di distanza da quella privata del 28 ottobre, nella quale Giammarco Urbani, amministratore delegato della Urbani Tartufi, è stato eletto nuovo presidente di Confindustria Umbria per il biennio 2025–2027, succedendo appunto a Vincenzo Briziarelli. Nel suo intervento, il presidente uscente ha tracciato un bilancio del suo mandato e ha offerto una riflessione sullo scenario europeo e industriale.

“L’Europa da anni insegue un modello ideale, ma irrealistico – ha sottolineato – e così sta distruggendo il proprio sistema industriale. Con il Green Deal e il sistema ETS, che tassa proprio le aziende più efficienti, stiamo riuscendo nel paradosso di penalizzare chi inquina meno. È una forma di autolesionismo regolamentato che colpisce la nostra manifattura mentre i principali competitor continuano a crescere senza vincoli equivalenti. Il risultato – ha aggiunto Briziarelli – è che, in nome di un ambientalismo ideologico, stiamo mettendo in difficoltà i settori più avanzati e sostenibili del continente: l’automotive, l’acciaio, la ceramica, il cemento, il vetro. Settori che rappresentano la spina dorsale dell’industria europea. Inseguendo utopie, stiamo regalando intere filiere alla concorrenza cinese”.

“Sono anni – ha concluso Briziarelli – che chiediamo neutralità tecnologica: dateci un obiettivo, poi lasciate che industria e scienza trovino la strada. Invece, l’Europa ha voluto imporre anche la ricetta e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo tornare al mondo vero, quello fatto di numeri, lavoro e investimenti, non di rendering e slogan. È tempo di regole semplici, tempi certi e politiche industriali che premino chi innova e produce in Europa, non chi delocalizza. Se vogliamo davvero un’Europa sostenibile, dobbiamo prima di tutto difendere la sua industria: senza impresa non c’è transizione, non c’è occupazione, non c’è futuro. Per ridurre la pressione fiscale, potenziare i servizi e rafforzare il sostegno sociale, serve una sola medicina: favorire la crescita degli investimenti e costruire un contesto capace di attrarli”.

Il confronto con le istituzioni

La serata è stata aperta dal saluto della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e condotta dal direttore di Umbria TV Giacomo Marinelli Andreoli. Durante l’evento, la direttrice di QN – Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, Agnese Pini, ha dialogato con gli ospiti istituzionali su economia, Europa e prospettive del sistema produttivo italiano.

La governatrice umbra ha accolto l’invito di Urbani, annunciando di voler aprire, con la sua Giunta, “un percorso di dialogo attraverso un Patto per il futuro dell’Umbria”, per costruire insieme una progettualità necessaria in tempi così complessi. Una progettualità per il territorio umbro che veda nell’imprenditoria “l’architrave” della comunità regionale.

Riconoscimenti alle imprese associate

Nel corso della serata sono state premiate le imprese associate da 75 e 50 anni, a testimonianza del legame duraturo e della fiducia nel sistema Confindustria. I premi sono stati consegnati dal presidente uscente Vincenzo Briziarelli e dal nuovo presidente Giammarco Urbani.

A ricevere i riconoscimenti per 75 anni di adesione:
Biocostruzioni, Calcestruzzi Cipiccia, Forti e Spinelli e Mannocchi.
Per 50 anni di adesione:
Cancellotti, Pellegrini Costruzioni, Salvati, Splendorini Molini-Ecopartner, Tecnostrade e Tiziancaffè.