Quando la Volante è arrivata, l’auto era già satura di fumo biancastro e l’uomo privo di conoscenza. Gli agenti hanno immediatamente spalancato le portiere, hanno estratto il giovane che giaceva sdraiato sul sedile lato passeggero e lo hanno rianimato, affidandolo poi alle cure dei medici del 118. Nell’auto, accanto a dei cartoni di vino vuoti, la Polizia ha trovato una lettera: un richiamo del datore di lavoro con cui gli veniva contestato un addebito disciplinare.
E’ stato proprio il datore di lavoro dell’operaio di nazionalità rumena a chiamare il 113 ieri pomeriggio, verso le 18.00, dopo aver ricevuto la telefonata del dipendente che gli comunicava che si sarebbe ucciso, staccando poi il cellulare. Gli agenti si sono subito recati a casa del giovane, dove la moglie ha consegnato loro una foto del marito e fornito la descrizione dell’autovettura, raccontando di come l’uomo avesse già tentato in passato di togliersi la vita.
Gli agenti hanno subito iniziato le ricerche e dopo poco, in una piazzola su una strada di montagna fuori città, hanno visto l’auto: dal tubo di scarico, fissato con nastro isolante, usciva un corrugato che entrava nel finestrino posteriore, sigillato con delle coperte; qualche minuto ancora, e per il giovane non ci sarebbe stato più niente da fare. Il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale S. Maria e non si trova più in pericolo di vita.