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Un’umbra al Polo Sud per scoprire le origini dell’universo: lo scatto di Sofia Fatigoni

Ultime ore al Polo Sud per la perugina Sofia Fatigoni, unica umbra e italiana a lavorare al progetto del telescopio Bicep Array, che ha lo scopo di studiare la radiazione cosmica di fondo e di svelare perciò i misteri dell’universo.

La giovane è già alla sua seconda missione scientifica in Antartide per indagare l’origine dell’universo. Nata ad Assisi, ma con famiglia di Perugia, diplomata al classico Mariotti, laurea triennale in Fisica e la magistrale in Astrofisica alla Sapienza di Roma, ora è ricercatrice di cosmologia sperimentale per il California Institute of Technology a Pasadena. Nonostante il lavoro, Sofia Fatigoni non dimentica le sue origini: nei giorni scorsi la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha condiviso sulla sua pagina Facebook uno scatto dove l’astrofisica 30enne tiene in mano il gagliardetto della Regione Umbria.

La foto arriva dalla base statunitense Amundsen-Scott, dove gli scienziati stanno costruenbdo il telescopio a temperature che tocccano anche i meno 30 gradi. “Una Missione, tra i ghiacci e le temperature rigidissime del polo sud, per progettare e realizzare il telescopio del BICEP Array, che servirà a misurare la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo, detto in maniera più semplice: scoprire cosa è successo subito dopo il Big Bang”, scrive Tesei, sottolineando come quello svolto sia “Un lavoro prezioso per tutta l’umanità, svolto in un contesto estremamente impegnativo viste le temperature e le condizioni. L’impegno e la dedizione di Sofia, l’umbra più a sud del mondo, rappresentano senza dubbio un grande orgoglio per tutta la nostra comunità regionale!”.