È stato sicuramente tra gli eventi più innovativi che nel 2017 si sono inseriti con convinzione ed energia nel ricco calendario dei Festival culturali italiani e non solo.
Universo Assisi è stata una scommessa vinta, giocata su dimensioni e prospettive inusuali non solo per la città che l’ha ideata ed ospitata. Una grande celebrazione delle arti performative, dosate e mixate con grande armonia nei cosiddetti secret places di Assisi, che ora si prepara al 2018 facendo un salto: abbraccia più giorni, coinvolge i cittadini e punta al patrimonio architettonico post-industriale. “Siamo consapevoli – ha to il sindaco Stefania Proietti – della grande responsabilità che ci siamo assunti nel varare con forza e determinazione un nuovo percorso culturale della nostra città che ha saputo sapientemente valorizzare il genius loci coniugandolo alla straordinaria presenza di tanti protagonisti della vita culturale nazionale ed internazionale. Universo Assisi non si vuole sostituire a nulla. Anzi, vuole rafforzare con un linguaggio contemporaneo ciò che Assisi incarna da sempre”. L’identità visiva dell’edizione 2018 è stata illustrata oggi nel corso di una presentazione alla quale hanno partecipato, insieme al sindaco Stefania Proietti, il vice sindaco, Valter Stoppini, anche il direttore artistico Joseph Grima e l’assessore alla Cultura e Turismo di Assisi, Eugenio Guarducci.
“Se nella prima edizione – ha dichiarato Joseph Grima – abbiamo voluto rendere omaggio ad un luogo di straordinaria bellezza naturale quale il Mortaro Grande, che oggi gode di rinnovata visibilità e riconoscimento grazie anche ad Universo Assisi, questa volta abbiamo attinto al patrimonio architettonico post-industriale della nostra città per attivare un luogo ancora più segreto. Lo spazio protagonista dell’immagine ufficiale di Universo Assisi 2018 ha una potenza straordinaria che saprà ispirare gli artisti che ospiterà – i nomi dei quali andremo a svelarvi al momento opportuno”.
Si tratta del piano superiore al blocco contrapposto del Teatro Lyrick, facente parte dell’ex insediamento Montedison oggi abbandonato ed in attesa di essere opportunatamente riqualificato e reso funzionale. Le immagini fotografiche scattate e la grafica ad esse applicate dall’agenzia Co.mo.do. ne esaltano la sua grandezza e importanza, valorizzando al contempo il linguaggio strutturale dei cosiddetti paraboloidi.
“Con questa scelta coraggiosa – ha dichiarato l’assessore Eugenio Guarducci – vogliamo obbligare in primis noi amministratori, ma soprattutto dare la possibilità ai cittadini di Assisi, di trovare e decidere il futuro di questo bellissimo contenitore, cercando di stimolare quanto prima una sua ricollocazione all’interno del tessuto urbano di Santa Maria degli Angeli”.
Tra le novità più importanti dell’edizione 2018 di Universo Assisi c’è sicuramente l’estensione della programmazione che passa dai 4 a 9 giorni. Si partirà infatti il 21luglio per concludere il 29 luglio andando a coprire quel periodo interessante ed intermedio tra il primo e secondo blocco dei più importanti festival culturali umbri: il Festival dei Due Mondi (Spoleto) ed Umbria Jazz (Perugia) da una parte, il e Todi Festival e il Festival delle Nazioni (Città di Castello) dall’altra.
Nel corso della presentazione è stato anche annunciato un coinvolgimento degli abitanti di Assisi ai quali verrà chiesto di candidare i propri “luoghi segreti” al fine di poterne valutare l’inserimento come location della prossima edizione del festival. Basterà inviare la documentazione fotografica e/o video all’indirizzo di posta elettronica: secretplaces@universoassisi.it
La mappatura di questi luoghi segreti andrà a formare, step by step, un database che sarà, quindi, oggetto di un attento attingimento atto a sviluppare progressivamente un vero e proprio progetto turistico/culturale permanente che interesserà tutto il territorio comunale e che si chiamerà esattamente come il festival: Universo Assisi.
“Siamo già al lavoro – ha concluso Joseph Grima – per individuare i temi portanti dell’edizione 2018 e per anticipare il più possibile il programma e i nomi dei protagonisti. Lo schema di lavoro che seguiremo sarà quello della prima edizione, quando a collaborare con noi sono state chiamate alcune tra le migliori energie culturali della città, alle quali ci auguriamo possano aggiungersene anche altre. Ma non solo: in questa edizione inizieremo a sperimentare con dovuta attenzione anche “le periferie” di Assisi. Il centro storico rimarrà, comunque, il cuore pulsante del festival”.
I due paraboloidi della Montecatini di Assisi*
I due paraboloidi della Montecatini di Assisi. Il caso di Assisi è tra i più interessanti nel panorama italiano dei paraboloidi, essendo tra l’altro uno dei pochi che ha visto il restauro integrale degli edifici ex industriali. In occasione della ricostruzione post-bellica dello stabilimento di Assisi-Santa Maria degli Angeli la società Montecatini decide di attrezzare la rinnovata fabbrica di perfosfato minerale con un grande silos parabolico con chiave ribassata (intendendo con questa definizione i silos che presentano nastro trasportatore posto in una struttura in c.a. sottostante la chiave di volta) ed estradossi a vista, completato nel 1948 e costituito da due sezioni rispettivamente di 11 e 8 archi parabolici in cemento armato e stazione automatizzata di insacco mediana. Un secondo paraboloide, di dimensioni più ridotte, viene aggiunto poi tra il 1955 e il 1956. La fabbrica di perfosfato cessa l’attività negli anni Settanta e, successivamente, viene acquisita dall’Amministrazione Comunale. Negli anni Novanta si concretizza l’interesse verso il primo dei due silos parabolici. La porzione dell’edificio a nord è riutilizzata a fini ricreativi e ludico sportivi (palestra boxe, bocciofila, bar, piscina), la porzione a sud viene sottoposta ad un recupero conservativo ad opera degli ingg. Roberto Radicchia e Marco Mezzi, per ospitare poi la sede del Teatro Lyrick (inaugurato nel 2000). A distanza di qualche anno anche il secondo paraboloide, in condizioni di grave degrado come il primo, subisce un pregevole restauro (ingg. Giuseppe e Giacomo Ferroni) e si trasforma in spazio polifunzionale per eventi e congressi. In corso la rifunzionalizzazione della torretta centrale del “Morandi”, destinata ad ospitare un museo della boxe ed altre funzioni connesse.
Ai padiglioni di Assisi è dedicata una delle pochissime pubblicazioni italiane riguardanti i silos parabolici, ovvero La ricerca dell’arco perfetto. Da Morandi a Nervi, in ≪Bollettino per i Beni Culturali dell’Umbria≫, III, n. 4, Quaderno 1, 2010.A proposito dell’origine dei due edifici. I due edifici vengono tradizionalmente fatti risalire a Riccardo Morandi (il più antico) e Pier Luigi Nervi (il secondo), anche se in realtà tali progetti non figurano negli elenchi ufficiali delle opere di costoro. Molto più probabile il coinvolgimento di ingegneri e tecnici interni alla società Montecatini, vista la somiglianza tipologica del primo paraboloide con un altro realizzato precedentemente (1940) dalla stessa società presso lo stabilimento chimico di Crotone. Il cosiddetto “Morandi” presenta caratteristiche di assoluta originalità, come la pensilina costituita da una successione di volte a botte sormontate da aperture a lunetta che si aprono nella volta monolitica in cemento armato. Il “Nervi” presenta invece grandi somiglianze con l’analogo denominato “Nervi”, ex Montecatini, esistente a Porto Recanati.
* Tratto da ArcheologiaIndustriale.net