Oltre 100 docenti e ricercatori, esperti e strutture sono stati coinvolti dall’Università del Lazio (Roma Tre, La Sapienza, Tor Vergata, Cassino e Unicusano), Abruzzo (L’Aquila e Gabriele D’Annunzio), Marche (Politecnica di Ancona e Camerino) e Umbria (Perugia) per studiare e apportare un contributo scientifico nelle zone colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto.
Il team è guidato dal professor Camillo Nuti, ordinario di Tecnica delle costruzioni e dal 2001 docente di Progettazione strutturale a Roma Tre nei corsi di laurea di Architettura e Ingegneria civile. I docenti, ricercatori assegnisti, e dottorandi dei Dipartimenti di Architettura, Ingegneria e Geologia di Roma Tre coinvolti nelle operazioni sono oltre 40.
Grazie all’opera del team verranno studiate le agibilità degli edifici, delle strutture e delle infrastrutture. Insieme alla Protezione civile, le squadre si occuperanno degli edifici pubblici e in particolare sulle scuole, valutandone la sicurezza e la conservazione.
“Intendiamo dare il nostro contributo tecnico scientifico ed umano, come abbiamo fatto in tutti gli ultimi eventi sismici, e per quanto mi riguarda a partire dal sisma della Campania del 1980; tutti noi abbiamo esperienza vissuta sul campo“, spiega il professor Camillo Nuti. “Per poter meglio contribuire nelle operazioni post-sisma, d’accordo con i colleghi degli atenei del Centro Italia abbiamo da subito utilizzato il nostro coordinamento. Su richiesta della Rete dei laboratori universitari di Ingegneria sismica (Reluis), che coordina i rapporti tra Protezione Civile ed Università, da oggi una squadra di docenti delle Marche, cui fanno parte Andrea Dall’Asta di Camerino e Graziano Leoni di Ancona, effettuerà sopralluoghi per l’agibilità nelle scuole della zona marchigiana, un nostro gruppo costituito da Franco Di Fabio dell’Aquila e Fabrizio Paolacci ed io di Roma Tre ci recheremo a Norcia per sopralluoghi d’agibilità delle scuole. Siamo pronti a un impegno anche maggiore”.