Nella settimana degli interrogatori di garanzia, dopo un fine settimana che ha visto l’Università per Stranieri di Perugia sbeffeggiata per il caso Suarez, prima nei telegiornali per i fatti di cronaca e poi nelle trasmissioni sportive per le possibilità penalità alla Juventus, il Comune di Perugia batte un colpo. Auspicando “un coinvolgimento del Ministero dell’Università per i necessari richiesti dalla situazione”.
A pesare, nella situazione attuale con la decapitazione dei vertici dell’Ateneo chiesta e ottenuta dalla Procura di Perugia che indaga sul caso Suarez e su altre ipotesi di reato, è soprattutto la mancanza della figura del direttore generale, che rischia di bloccare tutta l’attività amministrativa.
Comune di Perugia e Regione non si accontenterebbero però dell’invio di un commissario, ma di restaurare rapidamente la governance spazzata via dall’inchiesta sull’esame farsa del calciatore uruguaiano.
Il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione sono chiamati a trovare una soluzione tampone, con la guida dell’Ateneo affidata alla prorettrice Dianella Gambini, solo sfiorata dall’indagine sul caso Suarez (il suo nome spunta in un passaggio d elle intercettazioni come persona informata del caso, ma non è indagata dalla procura). Momentaneo passaggio del testimone anche al vice di Olivieri per la direzione, Francesco Lampone. Ma è chiaro che, con il probabile arrivo del commissario o anche nel caso di un’accelerata nella definizione della nuova governance, si tratterà di soluzioni a breve termine.
Preoccupati (e soprattutto indignati) anche gli studenti, nel leggere i passaggi delle intercettazioni e le altre carte delle inchieste. “Gli ultimi sviluppi relativi al caso Suárez hanno ulteriormente infangato la reputazione del nostro Ateneo, e pertanto non possiamo esimerci dal denunciare ancora una volta l’inqualificabile gestione della nostra Università da parte dei suoi vertici” attaccano gli studenti di Udu UniStra. Che chiedono ancora che l’intero corpo docente e tecnico-amministrativo esprima una posizione in merito alla condotta della rettrice Giuliana Grego Bolli, del direttore generale Simone Olivieri, della prof.ssa Stefania Spina e del prof. Lorenzo Rocca, cioè gli indagati dell’Ateneo.
E alla luce anche di “altre questioni ancora da chiarire (pensiamo ad esempio alle indicazioni – mai recepite – dell’Osservatorio Indipendente Concorsi Universitari riguardo ad alcuni bandi per professori di prima fascia)”, gli studenti si augurano che l’Ateneo “si impegni a recuperare il proprio buon nome attraverso un ricambio profondo e riconoscibile nei ruoli apicali dell’istituzione, dando un segnale, quindi, di assoluta discontinuità con la governance precedente”.
“Pretendiamo, in altre parole – concludono i rappresentanti UniStra di Udu – che tornino al centro gli studenti, il ruolo formativo della nostra Università e l’interculturalità che ci contraddistingue: non più carriere di singoli professori o grotteschi tentativi di cavalcare la notorietà di personaggi che poco o nulla hanno a che fare con la nostra storia e il nostro prestigio”.
Sul fronte delle indagini, giovedì ci saranno gli interrogatori di garanzia per la rettrice Giuliana Grego Bolli e per il direttore generale Simone Olivieri. Quest’ultimo, secondo quanto ha spiegato il suo legale, l’avvocato Falcinelli, sarà chiamato per il momento a rispondere della sola vicenda dell’esame di Suarez, definito “una farsa” dai magistrati. Indagini che avevano portato la Procura a chiedere le intercettazioni telefoniche e ambientale che hanno poi svelato l’affaire Suarez.