An.Fio.

Maurizio Oliviero ha lanciato la propria candidatura alla carica di rettore dell'università degli Studi di Perugia, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi, alle 11:00, alla sala del Rettorato.
L'attuale presidente dell'Adisu ha esordito sottolineando la volontà di mantenere l'università pubblica: “è in questo luogo che si realizzano le pari opportunità, tutti devono accedere allo studio; se si deve interagire con i privati lo si deve fare in una posizione di parità”.
Partecipazione – Oliviero ha poi dichiarato: “Il mio programma si baserà su trasparenza, programmazione e partecipazione, cioè far conoscere cosa gli organi collegiali decidono e come si arriva a queste scelte; avere un obiettivo ben definito da aggiungere e rendere tutti i soggetti dell'università partecipi delle decisioni.
Riguardo alla partecipazione il candidato rettore ha proposto di indire, almeno due volte l'anno una conferenza d'ateneo: “Nella prima diremo come e cosa vogliamo fare; ascolteremo i pareri e le proposte di tutti e dopo sei mesi, nella seconda conferenza diremo se e come avremo raggiunto o meno questi impegni”
L'internazionalizzazione – Ma il principale obiettivo del candidato alla carica di Rettore è l'internazionalizzazione dell'ateneo: “vogliamo portare Perugia nel palcoscenico internazionale. La mia proposta è quella di creare una piattaforma, rete di collegamento con le facoltà più prestigiose. In modo che uno studente, pagando le tasse qui abbia diritto a concludere il suo ultimo anno, per esempio, nella Silicon Valley. Molte importanti università hanno già mostrato interesse per questa mia proposta”.
I servizi – Oliviero se diventerà rettore ha promesso di centralizzare tutti gli uffici in un unico luogo per facilitare gli studenti: “così ora non saranno più costretti a perdere una giornata intera tra autobus e minimetrò per un pezzo di carta”. Ma anche di innovare: “penso che le storie personali siano importanti, sono da 6 anni presidente dell'Adisu e noi abbiamo digitalizzato tutto; bisogna ascoltare gli studenti e adeguarsi ai nuovi linguaggi”
Il corpo Docente e l'Amministrazione – Nel suo discorso Oliviero ha anche parlato dei docenti esprimendosi contro il +2, la regola che permette ai docenti settantenni di prolungare la carriera per un paio d'anni: se il 30% di quelli che lo possono chiedere lo facessero, per 10 anni non potremmo assumere un ricercatore e tutto quanto ho detto prima non si realizzerebbe, noi ci concentreremo sui nuovi ricercatori e sul ringiovanimento del corpo docenti”. Sempre sui ricercatori ha aggiunto: “Le porte all'estero sono aperte per loro, vorrei capovolgere questo principio; vorrei che rimanessero da noi”.
Oliviero riguardo il personale amministrativo ha dichiarato di voler dare loro un'occasione di dimostrare le loro capacità; senza chiedere consulenze esterne e pescando la classe dirigente dell'ateneo dal proprio interno. Le risorse per questi progetti, secondo il presidente dell'Adisu possono essere trovate razionalizzando le risorse e puntando più sui ricercatori e studenti che sugli edifici: “abbiamo un po' troppo patrimonio, non dobbiamo edificare cattedrali, ma creare luoghi della conoscenza”.
L'Uni e gli Enti – Oliviero ha detto di voler dialogare con le istituzioni locali , ma senza chiedere loro di risolvere i problemi di risorse del nostro ateneo; piuttosto “un supporto politico alle iniziative”.
Il caso Volpi – Riguardo l'esclusione dalle elezioni per il rettorato di Volpi, dopo la decisione della commissione elettorale centrale dell’Ateneo, Oliviero ha detto: “Nella mia idea di democrazia vedo la competizione e il confronto come una ricchezza, ho deciso di non prendere posizione sulla vicenda per rispetto della persona. Credo che Volpi sia stato molto responsabile nel non fare ricorso e quindi non far dilatare ancor di più i tempi delle elezioni; ha messo davanti l'interesse generale a quello particolare”.
Alla domanda se ci fossero dei punti di contatto tra il suo programma e quello di Volpi, Oliviero ha dichiarato:” Non ho mai considerato quel programma una alternativa al nostro, sono percorsi destinati a raggiungersi negli obiettivi anche se partono da punti diversi. Ci riconosciamo in quel programma anche se noi vogliamo qualcosa in più, come la svolta verso l'internazionalizzazione dell'ateneo.”
Una posizione chiara – Oliviero ha parlato anche degli altri in corsa alla carica di rettore: “due candidati hanno dichiarato di voler dare continuità al precedente rettorato, l'altro ha dichiarato che se verrà eletto porrà le basi per la discontinuità. Noi invece la discontinuità con il rettorato precedente la vogliamo piena e netta”
A chi gli ricorda di essere troppo giovane per una carica così importante, Oliviero risponde: “Alla mia età (47 anni) Obama era già da quattro anni presidente degli U.S.A.”