UNITA' D'ITALIA (3), L'ULTIMO INTERVENTO DEL LICEO "G.MARCONI" DI FOLIGNO SUL CONCERTO DEL 20 ALL'AUDITORIUM - Tuttoggi.info

UNITA' D'ITALIA (3), L'ULTIMO INTERVENTO DEL LICEO “G.MARCONI” DI FOLIGNO SUL CONCERTO DEL 20 ALL'AUDITORIUM

Redazione

UNITA' D'ITALIA (3), L'ULTIMO INTERVENTO DEL LICEO “G.MARCONI” DI FOLIGNO SUL CONCERTO DEL 20 ALL'AUDITORIUM

Ven, 18/02/2011 - 12:29

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Si conclude con oggi la pubblicazione delle prove di scrittura degli studenti del Quinto anno di corso del Liceo Scientifico “G. Marconi” di Foligno, Istituto che partecipa insieme ad altri della città, all'iniziativa degli Amici della Musica, per la celebrazione del 150° dell'Unità d'Italia. L'intervento della Redazione di Tuttoggi.info, che nei giorni scorsi ha tenuto alcune lezioni orientative sul giornalismo online, proseguirà anche nelle giornate del 21 e del 22, presso il Liceo Classico-Socio pedagogico, nel corso delle giornate informative dell'Istituto.

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di Eugenio Belardinelli, Samuele Ciccioli, Fabio Ottaviani 5°CN

Gli studenti del liceo scientifico G.Marconi prendono parte al concerto che si terrà all'Auditorium di Foligno il 20 febbraio 2011 alle ore 17,in onore di Giuseppe Mazzini (1805-1872)

Nel testo composto dal patriota italiano “La filosofia della musica”, viene posto il problema di ridonare all'arte musicale, definita dallo stesso autore “Armonia del Creato”, il valore etico e costitutivo che lo aveva posto nel mondo degli antichi, ricchi di “sublimi presagi”, di fianco alla religione ed alla legislatura, in modo da conferirgli un valore sociale e civile.

Il pensiero di Mazzini è basato sul raggiungimento della unificazione nazionale italiana a cui egli dà un significato religioso e che ritiene si possa ottenere solo attraverso una tensione di ideali, la partecipazione di tutti e una elevata disponibilità ai sacrifici e anche al martirio, pensando dunque che l'unità d'Italia avrebbe portato un rinnovamento della coscienza dei cittadini e avrebbe consentito la creazione di un partito di azione.

Democrazia e nazione, unità d'Italia e d'Europa, libertà e fratellanza sono i cardini del pensiero mazziniano che nel testo si fondono nella ricerca della collaborazione e “empatia fra le arti, tutte sorelle di un grande popolo” che andava formandosi.

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di R. Calderini- F. Guerrieri classe 5°CN

Forse non tutti hanno riflettuto sul fatto che molte vie di Foligno sono dedicate a personaggi che hanno fatto la storia della nostra città e non solo.

Tra queste una è intitolata a Cesare Agostini , patriota repubblicano e deputato alla Costituente Romana, che diede un valido contributo alla liberazione e all'unità d'Italia.

Cesare Agostini sperò fino all' ultimo che la Repubblica Romana potesse sopravvivere e per essa spese tutte le sue energie di uomo politico e giurista. A Roma infatti, nel 1849, sostenne l'immediata proclamazione della Repubblica Romana e dopo aver preso parte all'elaborazione del progetto costituzionale, venne nominato dal Triumvirato della Repubblica Romana composto da Mazzini , Saffi e Armellini, ministro delle Arti, Agricoltura, Industria e Commercio. Caduta la Repubblica, Cesare Agostini si rifugiò a Londra dove visse in povertà, ma la sua vita fu un esempio di onestà e di rettitudine.

Cesare Agostini non fu l'unico a lottare per la libertà nazionale; sulla sua stessa strada c'erano molti altri suo concittadini. Nel 1860 a Foligno entrava l'esercito regio che veniva applaudito da tutto il popolo per l'unità e l'indipendenza della patria. Nel 1817 erano nati già i primi movimenti a sfondo liberale e patriottico e molti nostri concittadini furono processati per i moti degli anni '20 -'21. Più importante fu la partecipazione di Foligno ai moti dei '31, dove insorse sotto la guida di un Comitato provvisorio che resse le sorti della città per tutto il periodo dell'insurrezione. Le forze armate delle province, si mossero verso il Lazio al comando del generale Sercognani e si concentrarono a Foligno dove si era organizzato un reparto di Guardie Nazionali. Sercognani tentò di resistere all'incalzare degli eventi, ma senza risultato.

La repressione dei moti non spense l'ardore dei folignati e nuove leve di rivoluzionari sorsero per combattere per la libertà e l'Unità Nazionale. Nel Febbraio del '47 i capi dei partiti rivoluzionari di Foligno vennero a contatto con D'Azeglio e nell'anno seguente con Gioberti . Nella città per 20 giorni, soggiornò anche Giuseppe Garibaldi. L'attività rivoluzionaria, perciò, non cessò a Foligno dopo Cesare Agostini. Per merito degli eroi folignati, la città il 4 novembre 1860 votava l'annessione al regno di Vittorio Emanuele. Ciò testimonia quanto nel suo piccolo la nostra città sia stata importante per l'unità nazionale e come sia ricca di storia.

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