L’Università per Stranieri di Perugia torna ad essere sede della Conferenza dei Direttori degli Istituti di CUltura nel mondo, e rafforza la sua presenza internazionale. Una riflessione non solo teorica ma anche di progettazione concreta, che abbracci tematiche quali il made in Italy per l’economia e la cultura, l’internazionalizzazione e il rilancio della lingua nell’integrazione. Tutti strumenti primari di promozione dell’identità nazionale nel mondo, di cui lo stesso Ateneo perugino vuole farsi testimone e promotore. Perchè non si parli solo di “Ital-nostaglia”, ma affinchè la cultura del nostro paese venga sfruttata in tutte le sue forme.
La loro storia – Fondati un anno dopo (1926) la nascita dell’Ateneo (1925), con finalità istituzionali analoghe riconducibili alla promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, gli Istituti Italiani di Cultura sviluppano e curano relazioni di cooperazione scientifica e culturale con le istituzioni dei paesi di accreditamento. Sono più di settanta i Direttori che hanno partecipato oggi (24 giugno, ndr) alla prima sessione organizzata dall’Ateneo e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dove la Conferenza proseguirà nei giorni 25 e 26 giugno.
E’ stato il Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Prof. Giovanni Paciullo, ad aprire i lavori della giornata. A seguire, l’intervento del Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale Mario Giro e del Sindaco della città di Perugia Andrea Romizi. “L’Università per Stranieri di Perugia – ha detto il Magnifico Rettore – vive l’orgoglio e sente forte il richiamo alla propria responsabilità di aver anticipato, con la propria fondazione nel 1925, l’alta missione, degli Istituti Italiani di Cultura, di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo. Una lingua è una identità, ma perché tale non può voler dire, e nelle aule di Palazzo Gallenga non ha mai voluto dire, essere soltanto se stessi, separati ed incomunicabili; una lingua è un sistema di significati, di parole, e la parola, come la vita, cerca se stessa in altre parole, in altre vite. Per quanti non appartengono più al tempo che ha contato fin qui i loro giorni, dobbiamo essere il litorale di una speranza, lanciare loro la cima dell’approdo di una lingua e di una cultura che hanno il portato della solidarietà”.
La sessione mattutina del convegno è stata articolata intorno alle tematiche della promozione della lingua e della cultura italiana. Attraverso il contributo di accademici, intellettuali e personalità di rilievo del mondo economico e produttivo, sono presentati specifici significati assunti e veicolati tramite le differenti espressioni della cultura italiana nella letteratura, nella musica, nell’architettura così come nel design e nel sistema imprenditoriale. La Conferenza è entrata nel merito del programma scientifico con la relazione introduttiva del Prof. Andrea Riccardi, Presidente Società Dante Alighieri, sul tema “L’Italia nel mondo: verso una nuova estroversione”.
Gli specifici ambiti di approfondimento sono poi stati affidati a quattro autorevoli personalità espressione del valore della cultura italiana: la scrittrice Dacia Maraini declinerà il tema “La diffusione della letteratura italiana all’estero come testimonianza culturale”, il Direttore Generale Fondazione Triennale di Milano Andrea Cancellato fornirà il suo contributo attraverso l’intervento “XXI Secolo. Design After Design”, a seguire Bruno Cagli, Presidente onorario dell’Accademia Santa Cecilia che ha esaminato “Il ruolo della musica nella promozione della cultura italiana” ed infine l’imprenditore Brunello Cucinelli sul tema “Promuovere la lingua e la cultura italiana con l’impresa”.
Il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese Andrea Meloni ha infine chiuso i lavori della mattinata con l’analisi “Lo Stato dell’Arte dopo gli Stati generali della lingua italiana nel mondo”. In programma per il pomeriggio seminari di lavoro di gruppo focalizzati su particolari aspetti della promozione culturale, delle relazioni culturali e della diffusione della lingua italiana nel mondo.