Una “parziale rettifica del precedente decreto del 26 settembre” e a firma del Magnifico Rettore Franco Moriconi verrà sottoposto a ratifica nella prossima utile del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Perugia, il prossimo 16 dicembre, dunque. L’oggetto sono gli importi delle rate e delle tasse universitarie per l’anno accademico in corso e il relativo esonero per merito. Un qui pro quo nato tra i corridoi dell’Ateneo e tra le stesse rappresentanze universitarie, presentatesi questa volta unite di fronte alla battaglia per gli sgravi fiscali universitari.
Una proposta dell’UDU – Erano stati i ragazzi dell’UDU Sinistra Universitaria a portare in discussione la risuddivisione delle rate universitarie, durante un dibattito poi rimpallatosi tra Commissione Statuto Regolamenti e Commissione Servizi. La proposta era stata avanzata lo scorso 9 ottobre, presentata in Senato accademico e ai membri del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio degli Studenti dello Studium, e prevedeva di “salvaguardare l’esonero per merito dall’ultima rata“, regolamentato dall’art. 46 del “Regolamento procedure termini e tasse”, suddividendo così le quattro rate: la prima sarebbe rimasta invariata; la seconda doveva essere dimezzata, e la terza equiparata a quest’ultimo importo (dunque alla metà della seconda rata); la quarta sarebbe stata pari alla terza. Seppur sembri una specie di gioco di prestigio, il tutto era teso a salvaguardare l’esonero per merito, e inoltre a fare in modo che la rateizzazione fosse spalmata nel tempo, in modo da gravare meno sulle tasche delle famiglie grazie ad un’ulteriore scadenza, posticipando la seconda tranche al 31 gennaio, invece che fissarla al 31 dicembre.
Il pasticcio in Ateneo – Era tuttavia saltato agli occhi degli stessi rappresentanti degli studenti che ci fosse stato una confusione nel calcolo degli importi della rata, tanto che la seconda e la terza sarebbero state in prima battuta divise in tre, andando così a svantaggio di alcune fasce della popolazione studentesca (tra cui la più bassa). La rimodulazione degli importi modificata in questo modo dalla contabilità dell’ateneo (e poi ritirata il 7 ottobre) avrebbe ridotto l’importo dell’esonero per merito sulla ex terza rata. Per questo, l’UDU ha chiesto che l’importo venga applicato inalterato alla nuova quarta rata. Student’s office, dal canto suo, aveva dichiarato a riguardo: “a breve sapremo l’epilogo di questa vicenda, ma gia da ora vogliamo mettere in rilievo la volontà da parte delle istituzioni di aiutare gli studenti nel pagamento delle tasse“.
La regola – Sebbene il nuovo decreto sia attualmente nella fase di iter documentale ed andrà in approvazione al Senato, come detto, il prossimo 16 dicembre, ad oggi la regola è questa: dieci le fasce di reddito calcolate tramite ISEE, con la prima totalmente esonerata da ogni tipo di tassazione, e la decima soggetta alla massima imposizione fiscale. Un minimo che va da 151 euro a rata, a un massimo di 1.260 euro complessivi. La proposta dell’UDU sarà dunque accolta in toto, e fissate come descritto le nuove rate per l’anno accademico in corso. Il rettorato ha dunque deciso di approvare per il 2014-2015 “la ridistribuzione degli importi della seconda e terza delle tasse e dei contributi universitari di iscrizione, secondo la fascia contributiva” in base alla ripartizione proposta dagli studenti. Le nuove date da considerare per i pagamenti sono così: 20 ottobre, 31 gennaio, 31 marzo e 31 maggio, e la terza rata verrà pagata a metà tra il 31 gennaio e il 31 marzo.
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