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Unione Inquilini Terni / il bando regionale contro la morosità incolpevole

Riccardo Foglietta

Si è svolta ieri pomeriggio, presso la sala del Consiglio provinciale di Terni, la presentazione del bando regionale contro la morosità incolpevole. Erano presenti in qualità di relatori l’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti (Partito della Rifondazione Comunista), il segretario nazionale dell’Unione Inquilini Walter De Cesaris ed il segretario provinciale dell’Unione Inquilini di Terni Attilio Urbani, che ha così introdotto l’incontro: “La manifestazione nazionale che si è svolta poco tempo fa a Roma, nel corso della quale è stato occupato il piazzale di Porta Pia, dimostra l’urgenza della questione abitativa; è da tempo che non vengono effettuati investimenti nelle case popolari ma è evidente che, per fare ciò, servirebbe un programma strutturato di interventi.”

Queste, invece, le parole dell’assessore Vinti: “La situazione abitativa in Umbria sta diventando, progressivamente, un’emergenza abitativa anche a causa della chiusura, da parte del Governo nazionale, dei fondi utili per la costruzione di nuovi alloggi e per il sostegno all’affitto delle famiglie meno abbienti. Tutti gli indicatori statistici ci dicono che siamo in una fase di crescita dell’indice di sofferenza abitativa, che per molte famiglie oggi è dovuta alla perdita del posto di lavoro. La crisi economica – ha continuato Vinti – causata tra l’altro anche dalla speculazione edilizia e dalla politica economica applicata dalle banche, ha sicuramente contribuito a far sì che il diritto all’abitazione in questi anni venisse circoscritto ad una dimensione privatistica del problema, mancando in questo Paese un’idea di intervento pubblico che salvaguardi il diritto all’abitazione.

Nella nostra regione sono stati individuati circa ottomila appartamenti invenduti o sfitti, su cui i proprietari pagano le imposte; tramite il bando che presentiamo oggi a Terni, offriamo la possibilità di mettere a disposizione dell’Ater regionale questi vani per farli classificare ed affittare ad un canone concordato che sarà compreso fra due aliquote, una minima ed una massima, stabilite a livello cittadino da rappresentanti degli inquilini e rappresentanti dei locatori. In questo modo il proprietario dell’immobile potrà ricevere, oltre alla quota concordata per l’affitto, fino a settemilaseicento euro erogati per tre anni dall’Ater e potrà usufruire di alcune agevolazioni fiscali.

Un altro tipo di intervento – ha concluso l’assessore – che sarebbe utile strutturare dovrebbe, infine, contrastare la pratica degli affitti in nero, su cui non vengono pagate le tasse e che in questo modo contribuiscono alla speculazione sui costi degli alloggi; purtroppo, però, nessun sindaco al momento pare interessato ad organizzare un’azione coordinata di questo tipo.”

Secondo De Cesaris: “Un piano per la casa che voglia essere efficiente dovrebbe essere in grado di salvaguardare chi perde il lavoro e si ritrova, così, ad essere moroso ed incolpevole. Partendo dal demanio militare e civile presente nel nostro Paese, ad esempio, si potrebbero effettuare una ricognizione ed un recupero degli stabili a fini di residenza sociale, contribuendo in questo modo anche ad alimentare il mercato del lavoro.”

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