Giornata storica oggi per Norcia che ha ospitato – a 7 mesi dalle prime devastanti scosse – il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ed i presidenti dei gruppi parlamentari Ue. A fare gli onori di casa il sindaco Nicola Alemanno, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ed il sottosegretario Sandro Gozi in rappresentanza del Governo italiano. Dopo un breafing nella tensostruttura al campo sportivo, Tajani ha tenuto una breve conferenza stampa – affiancato da Gozi, Marini, Alemanno, Errani e Curcio – prima di recarsi in visita, insieme agli altri parlamentari europei, al centro storico e in piazza San Benedetto. Ad accoglierli la banda musicale di Marsciano, che ha intonato l’Inno alla gioia (inno dell’Unione europea), mentre i rappresentanti istituzionali presenti facevano la foto di rito sotto la statua di San Benedetto.
Durante l’incontro con la stampa, il presidente del Parlamento europeo ha fatto il punto sui finanziamenti messi in campo dall’Ue per il post sisma, stimati complessivamente in circa 2 miliardi di euro, annunciando lo sblocco del primo miliardo di euro (dai fondi Fesr) entro l’estate per le popolazioni terremotate.
Tra i presenti oggi a Norcia anche il capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabrizio Curcio, ed il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. Non c’erano invece, come era stato preannunciato, i presidenti delle Regioni Marche, Lazio e Abruzzo. Oltre ad alcuni imprenditori umbri, all’arcivescovo Renato Boccardo ed al priore dei monaci benedettini padre Benedetto, a salutare la delegazione europea c’erano la deputata di Forza Italia Catia Polidori ed il consigliere regionale Raffaele Nevi. A margine dell’incontro, il commissario Errani ha annunciato (come già fatto più volte di recente in realtà) che la prossima settimana verrà pubblicata l’ordinanza per la ricostruzione pesante. Questa volta dovrebbe essere finalmente quella buona: l’ordinanza è stata infatti già illustrata ai vicecommissari (i presidenti delle quattro Regioni coinvolte) mentre oggi era al vaglio della Corte dei conti.
“Oggi Norcia è la sede del Parlamento europeo” ha esordito il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, molto legato a Norcia sin da prima del suo incarico. “Abbiamo deciso di venire qui – ha spiegato – con la presidenza del Parlamento e con la Conferenza dei presidenti dei gruppi politici per celebrare con le popolazioni colpite dal terremoto i 60 anni della firma dei Trattati di Roma. Abbiamo voluto dimostrare che l’Europa vuole essere vicina ai cittadini e devo dire con grande soddisfazione che, nel corso del dibattito politico che c’è stato, abbiamo registrato l’unanimità delle posizioni: tutte le famiglie politiche del Parlamento europeo erano qui a dimostrare la loro solidarietà alle popolazioni vittime del terremoto. Siamo venuti qui a confermare non soltanto una solidarietà militante, siamo venuti anche qui a dire quello che l’Europa sta facendo concretamente per contribuire alla rinascita di questi territori. Norcia oggi è il simbolo di tutti i territori dell’Italia centrale colpiti dal terremoto. Io credo che dall’Unione europea arriveranno circa 2 miliardi di euro: 1,2 circa provenienti dal Fondo di solidarietà, a cui si aggiungeranno 200 milioni che la commissaria Cretu ha deciso di aggiungere ai fondi regionali. In più potranno essere utilizzati dall’Italia fino a un massimo del 5% del totale nazionale senza bisogno di cofinanziamento, i fondi regionali, altri 5-600 milioni di euro: ecco quindi come arriviamo complessivamente ai 2 miliardi. Già, come sapete, la prima azione è stata quella di concedere i 30 milioni di euro che era il massimo che si poteva concedere come anticipo senza il report della Protezione civile, che è stato inviato nelle scorse settimane”. Tajani, che ha voluto mostrare l’adesivo “I love Norcia” che da mesi ormai ha sul suo cellulare, ricordando il suo amore per la città di San Benedetto, ha quindi annunciato che per lo sblocco del primo miliardo circa di euro, applicando la procedura rapida, serviranno ancora alcuni mesi: “spero che ci si possa riuscire prima dell’estate o al massimo subito dopo”.
Per il Governo italiano era presente il sottosegretario Sandro Gozi: “Siamo impegnati nella ricostruzione dell’Europa, oggi non è un benvenuto a Norcia al Parlamento europeo, ma è un ben tornato a casa. Questa – ha ricordato – è la culla dell’Europa, della civiltà europa, il luogo da cui deve ripartire la ricostruzione della comunità. Troppe volte in passato l’Europa ha dimenticato il valore della solidarietà, vogliamo ora voltare pagina. E’ importante il fatto che ci sia oggi con una presenza del Parlamento europeo, che non fa testimonianza, ma compie un atto di volontà politica: lavorare in squadra con noi per rendere concreta la solidarietà ci fa ben sperare. Noi vogliamo salvare l’Unione europea da chi la vuole distruggere, ma anche dagli errori che ha compiuto negli anni scorsi”.
“La vostra presenza oggi, qui a Norcia, epicentro del sisma, rappresenta un gesto simbolico, ma anche un gesto molto concreto di vicinanza alle comunità del centro Italia colpite dai vari terremoti delle Istituzioni europee ed in particolare del Parlamento che, più di altri, rappresenta la comunità dei cittadini europei”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel suo saluto. “Il terremoto – ha aggiunto Marini – ancora una volta in questa nostra terra, così come nelle Marche in Abruzzo e nel Lazio, ha colpito duramente, procurando non solo danni fisici evidenti al ricco patrimonio edilizio e storico artistico, ma anche paura, ansia e inquietudine che rischiano di lacerare il tessuto sociale ed economico di una comunità e di una popolazione molto resiliente, forte e determinata sebbene fiaccata da fragilità e avversità. Anche per questo sarà importante avviare rapidamente la ricostruzione, a cominciare dalle imprese e dalle scuole, e restituire fiducia attraverso la concretezza degli interventi, la sicurezza dell’impianto di ricostruzione, la qualità anche sociale della ricostruzione. E sarà allora prezioso, accanto a quelli del Governo nazionale e delle istituzioni locali e regionali, il contributo, l’apporto fattivo e concreto delle Istituzioni europee, nello spirito di sussidiarietà proprio dell’Europa. Di un’ Europa che ha bisogno, essa stessa, di ridare forza al progetto europeo, di riacquisire consenso e fiducia da parte dei cittadini, di ristabilire una relazione sentimentale con la propria gente“.
La presidente, ricordando la grande forza e tenacia degli umbri e degli abitanti della Valnerina e lo straordinario impegno per la ricostruzione, ha citato Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell”Unione europea, secondo il quale “La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!”. “Norcia è la terra di San Benedetto e nella simbologia cristiana è raffigurato dalla croce, dal libro e dall’aratro. Simboli di cui – ha concluso la presidente – ha bisogno anche l’Europa oltre che i nostri territori per ripartire”.
“Prima di tutto grazie per aver scelto di essere a Norcia questa mattina. Grazie per aver voluto offrire questo ulteriore concreto segno di vicinanza alle sofferenze della nostra comunità e grazie per quanto i vostri lavori produrranno qui, terra natale di Benedetto che nel momento di disfacimento dell’Impero Romano tracciò la via d’uscita per i popoli divenendone limpido riferimento di ricostruzione”. Così ha esordito il sindaco di Norcia Nicola Alemanno nel suo saluto. “Oggi che la nostra terra è stata colpita dall’evento calamitoso più grave degli ultimi 100 anni – ha spiegato – abbiamo la possibilità di dire GRAZIE, a questa Europa che tutti denunciano distratta e lontana ma che questa volta, in tempi brevi, si è fatta molto prossima ai suoi cittadini. Può bastare? Purtroppo no! Le ferite inferte alla nostra terra sono ancora tristemente aperte ; perché possano “presto” cicatrizzare occorre “fare presto” a restituire case, scuole ed attività produttive. In questi mesi, con tutta la filiera di comando che è oggi qui presente, in un percorso di squadra non sempre facile e spedito ma aiutato da tanta amicizia e solidarietà, ci siamo preoccupati di sostenere la determinazione di quanti, ancora una volta, saranno chiamati a credere e scommettere sulla ricostruzione di queste terre che molto possono offrire ma che spesso, in pochi attimi, tutto possono togliere. Il rischio è la de-antropizzazione. Cosa può fare ancora l’Europa per scongiurare che questo avvenga? In territori delle Aree Interne, quindi meno remunerativi per gli investitori, occorre incentivare la filiera Turismo, Ambiente, Cultura, Agricoltura e Servizi in modo tale da recuperare il gap di competitività che inevitabilmente accumuleranno. Sarà quindi necessario il poter destinare risorse economiche per rientrare nel mercato con una offerta “smart”, strutture “sicure”, beni culturali fruibili. L’interlocuzione con il Presidente Junker e le visite della Commissario Cretu e del Presidente Tajani ci fanno veramente ben sperare. E cosa può offrire, invece, Norcia all’Europa? I fatti di Londra e Anversa, purtroppo solo ultimi di una ormai non più accettabile serie di episodi, la Brexit, la discussione in Francia ed in Olanda, richiedono uno scatto d’orgoglio dei Popoli e delle Nazioni d’Europa. Il Vecchio Continente non può più sentirsi unito per sole ragioni di carattere economico e politico. I padri fondatori, hanno voluto edificare l’Unione Europea su una base non individualistica e materialista bensì di ordine culturale e spirituale. L’Europa dei Popoli e delle Nazioni prima di quella dell’economia e burocrazia. Quando è un intero continente a ricercare una sorgente di senso ed una fonte di vero progresso, può divenire ragionevole guardare alla storia laddove da una sola persona e da poche comunità, un intero continente, ha ritrovato movimento e senso? Occorre un sistema condiviso che possa riorganizzare la vita, individuale e sociale, attorno ad un unicum che renda efficaci e non distruttive le epoche di crisi, cioè di cambiamento, come quella attuale? Non abbiamo più alibi per non scegliere di difendere la nostra unità e costruire così un baluardo per l’identità Europea, una via comune per rendere più unita e uniforme una società certamente frammentata. La “Regola” di Benedetto anticipa i concetti di democrazia, ascolto, rappresentanza; inventa un linguaggio e oltrepassa la dimensione religiosa, fino a creare nuove forme di vita civile, economica e sociale; non nasce da un programma politico ma invita persone diversissime fra loro a camminare insieme! Benedetto da Norcia è stato un grande ricostruttore. Oggi Norcia e tutti i comuni del cratere hanno bisogno di essere ricostruiti, ma con essi anche la nostra vecchia Europa. Il Messaggio di Pace che le comunità Benedettine di Norcia, Subiaco e Cassino hanno consegnato al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani lo scorso 8 marzo a Bruxelles e rivolto soprattutto ai giovani in occasione del 30° anniversario del Progetto Erasmus recita: “Il mondo guarda all’Europa, l’Europa guardi davvero a Benedetto e la sua luce riparta dal Parlamento Europeo per diffondersi concretamente verso tutti, senza lasciare indietro davvero nessuno………Fu un giovane di Norcia che decise di andare a Roma e poi a Subiaco e Montecassino e, non progettandolo, rifondò l’Europa”. Siano oggi i giovani europei il segno concreto di una nuova stagione per una nuova Europa“.
Una manifestazione simbolica degli abitanti e degli amanti della frazione, che indossavano le maglie con scritto “Ridateci Castelluccio” e che portavano le bandiere dell’Ue. A sostegno dei castellucciani si è recato il consigliere regionale di Forza Italia Raffaele Nevi. “A margine della visita – ha spiegato lui stesso su Facebook – sono andato ad incontrare gli abitanti di Castelluccio per ribadire la necessità di garantire un collegamento veloce per la semina e per chi vuole far ripartire la perla dei Sibillini. Mi sembra che le loro richieste siano giuste… la burocrazia deve lasciare il posto al buon senso e ho promesso che lavorerò con tutte le mie forze per evitare che Castelluccio rimanga isolato!”.
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