Carlo Ceraso
Era l’ultimo atto ufficiale. Perché da oggi il Tempietto sul Clitunno di Campello e la Basilica di San Salvatore di Spoleto sono a tutti gli effetti inseriti nella lista dell’Unesco quali monumenti patrimonio dell’Umanità nell’ambito del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d.C.)”. Mancava infatti solo la cerimonia della scopertura delle targhe, avvenuta ieri nelle due città umbre alla presenza delle più alte cariche civili e militari.
Il Tempietto – in mattinata si è tenuta, all’ombra del famoso monumento, quella a Campello sul Clitunno. Il sindaco Paolo Pacifici, dopo il saluto alle autorità, ha indirizzato il suo intervento sulla necessità di sviluppare da subito progetti “affinché la manifestazione odierna diventi il punto di partenza per l’attuazione di un serio piano di valorizzazione dei beni Unesco umbri”. Al termine dell’intervento il dinamico primo cittadino ha così consegnato alla presidente della Regione Catiuscia Marini la bozza di una legge regionale per tutelare e valorizzare questi beni. “Bisogna evitare – ha dichiarato il Sindaco – di ritenere che un risultato così significativo venga identificato come un traguardo finale anziché come un punto di partenza. Occorre trovare le modalità e le risorse per comunicare all’esterno, valorizzando i propri punti di forza. In questo senso la Regione può assumere un ruolo decisivo. È necessario attivare procedure per l’erogazione di contributi volti alla valorizzazione dei beni umbri individuati dall’Unesco quale patrimonio dell’Umanità”. L’amministrazione campellina ha anche elaborato un documento tecnico di accompagnamento alla proposta di legge dal quale emerge la necessità di mettere in atto un’articolata serie di interventi che vanno dal potenziamento delle infrastrutture alla conservazione dei beni, passando per l’implementazione di un piano di marketing territoriale. “Proposte concrete – ha concluso il sindaco Pacifici – che è possibile attuare in breve tempo. La costruzione e la condivisione di un piano di valorizzazione dei Beni Unesco presenti in Umbria potrebbe così assumere un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo del nostro patrimonio artistico e culturale, favorendo anche la promozione e la diffusione di una nuova cultura volta allo studio, alla ricerca e alla formazione dei professionisti del turismo”. Ecco di seguito il disegno di Legge regionale stilato da Pacifici e che sarà a breve inviato anche al Presidente del Consiglio Regionale – La Proposta di Legge
La Basilica – nel pomeriggio, nonostante le micidiali temperature, la cerimonia a Spoleto con autorità e ospiti sistemati all’interno della pregevole (e fresca) Basilica di San Salvatore. A fare gli onori di casa il sindaco Daniele Benedetti che non ha nascosto “l’emozione e l’orgoglio per questo risultato che premia lo sforzo del lavoro di squadra fatto da tante persone, dai tecnici del comune a quelli che restaurarono e consolidarono questo monumento”. Al suo fianco la governatrice Marini, il segretario generale del MIBAC Antonia Pasqua Recchia, l’assessore alla cultura Vincenzo Cerami, l’architetto Giorgio Flamini (già amministratore di Spoleto e che più di tutti ha seguito l’iscrizione all’Unesco meritando un posto nel consiglio di “Italia Langobardorum), l’assessore di Brescia Andrea Arcai (presidente della Associazione) e la professoressa Donatella Scortecci dell’Università di Perugia e il presidente del Festival Giorgio Ferrara. Quest’ultimo ha abbandonato anzitempo i lavori a causa degli impegni per la kermesse festivaliera ma ha voluto portare ugualmente il proprio saluto: “sono nato a Roma – ha detto Ferrara – ma dopo 5 anni mi sento spoletino, ora anche longobardo. Questo luogo è una vera perla, una delle tante di Spoleto, ha un’anima teatrale e non a caso abbiamo deciso di tenere qui 3 concerti durante questa edizione 2012. Ma non è che l’inizio, sono convinto che diventerà uno dei luoghi più intimi e affascinanti dei prossimi festival”. Non c’è stato intervento che non ha ricordato gli sforzi fatti a suo tempo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto del presidente Dario Pompili (rimasto in piedi in fondo alla sala per via di alcuni problemi al cerimoniale), la prima istituzione ad aver creduto nella bellezza della Basilica. “E’ una fortuna avere la Fondazione CaRiSpo e il suo presidente – ha detto la Marini – che tanto ci è vicina sia a livello comunale che regionale nello sviluppo di progetti culturali e sociali”.
L'armata rosa – stavolta sono state le donne ad avere la meglio sul sesso forte. Perché l’ingresso nella WHL lo si deve a donne del calibro della dottoressa Recchia e della professoressa Scortecci, ma anche a Giordana Benazzi che coordinò i lavori di restauro e ad Angela Ferroni, la dirigente che ha proposto all’Unesco la candidatura dei siti longobardi.
Le autorità – per le autorità di Spoleto è stata una lunga giornata, dopo la visita a Campello. Fra gli intervenuti il presidente del consiglio comunale Cristofori, il senatore Domenico Benedetti Valentini, l’onorevole Marina Sereni, l’intera giunta comunale, il direttore generale della Sovrintendenza dell’Umbria Vincenzo Scoppola, il presidente del Cisam prof. Enrico Menestò, il vicequestore Francesca Peppicelli, il tenente colonnello Liberato Amadio del 2° Battaglio “Cengio” dei Granatieri di Sardegna, il maggiore della finanza Luca Formica e il capitano dei carabinieri Fabio Rufino. Ad assistere alla celebrazione anche l’ex sindaco di Spoleto Massimo Brunini.
Figuraccia della politica – quella che non è sfuggita ai più è la brutta figura della politica di riferimento dei due comuni. Perché ieri erano assenti molti consiglieri comunali dei due municipi ma anche i segretari dei Partiti di ogni schieramento, indubbiamente poco interessati all’evento. Come se l’appuntamento non riguardasse la loro città. Alcuni probabilmente saranno stati assenti giustificati, ma proprio tutti avevano da fare di meglio? Di certo no. Appena 3 i rappresentanti del parlamento spoletino per la maggioranza: Daniela Tosti (Pd) e il gruppo socialisti (Alleori e Piccioni). 1 solo dell’opposizione, l’avvocato Antonio Cappelletti (Rinnovamento). Per il resto il vuoto assoluto con in testa il centrodestra di Pdl, Udc, Fli e Api.
Inscriptio horribilis? – non sono per nulla piaciute le targhe scoperte dalle autorità, praticamente illeggibili a meno che non ci si avvicini a 20 centimetri alle stesse. Tante le critiche, anche fra le autorità. In realtà la scelta, dicono da Italia Langobardorum, è stata ben precisa: “la targa è stata realizzata in cor ten, materiale acciaioso che arrugginisce con il tempo mettendo meglio in risalto le iscrizioni e i disegni incisi sulla lastra. Abbiate pazienza, vedrete che in poco tempo la targa sarà ben visibile anche per il turista più distratto”.
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