“Un’amicizia dal legame inossidabile”.
La mitica sezione “F3” IPSIA per tecnici di laboratorio si è ritrovata dopo quasi 40 anni.
Non è stato il “classico” raduno di ex scolari nostalgici dei bei tempi andati, ma qualcosa di più profondo e impegnativo, quello vissuto da un gruppo di uomini e donne non più ragazzi che per cinque anni, dal 1981 al 1986, hanno condiviso e animato il corso per tecnico di laboratorio chimico-biologico dell’IPSIA “Cavour” a Perugia, della mitica sezione “F3”.
Si sono ritrovati in più di dieci, dopo tanti anni, alcune settimane fa, in una rinomata caffetteria-pasticceria-gelateria a Colle Umberto, e il loro gruppo whatsapp ne conta quasi il doppio, ridandosi appuntamento anche con gli “assenti giustificati” nel periodo natalizio. E così è stato il 30 dicembre e il 3 gennaio. Daranno vita ad una sorta di associazione? Forse, perché, come dice la scienza fisica, il loro pane quotidiano per cinque anni, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Tanti gli aneddoti affiorati alla mente dopo quaranta anni dal loro esame di “qualifica professionale” del terzo superiore (1984) e a poco più di un anno dal 40° anniversario della loro maturità (1986). Già si stanno dando da fare per “celebrare” al meglio, nel 2026, questa ricorrenza.
Hanno ricordato i loro docenti, anche quelli della commissione dell’esame di Stato, le prime simpatie-cotte, gli immancabili dispetti e sfottò, le arrabbiature per un compito e per una interrogazione andati male, le “ingiustizie” dei prof., le lezioni pratiche di laboratorio (chimica e microbiologia), gli scioperi e i “picchetti” davanti all’istituto in corso Cavour contro l’integerrima ministra della P.I. Franca Falcucci…
Come non ricordare la gita di “fine corso”, dal 22 al 28 marzo 1986, in Grecia? Un viaggio indimenticabile al punto che hanno ritrovato il programma ciclostilato tra le foto e i ricordi di scuola. Visitare la Grecia “classica” per dei futuri tecnici di laboratorio, forse, poco gli sarebbe servito nella professione, ma conoscere la mitologia greca li ha arricchiti culturalmente. Si è rivelata quasi una “profezia” per la brillante carriera professionale di buona parte di loro andata ben oltre il “semplice” tecnico di analisi cliniche. Chi è diventato responsabile di laboratorio e di servizi presso strutture sanitarie pubbliche e private, chi biologo, chi medico, chi docente, chi manager di realtà produttive del terziario e di aziende alimentari, chi dirigente di compagnia assicurativa, chi giornalista, chi funzionario nella P.A.
L’IPSIA degli anni ‘80 ha preparato professionalmente giovani che non avevano nulla da invidiare ai loro coetanei liceali, anche perché, ricordano gli ex ipsini, “da noi con tre materie insufficienti a giugno venivi bocciato, ai licei con quattro venivi rimandato a settembre. I docenti ci facevano studiare su testi universitari di biologia, chimica, igiene, microbiologia…”. Quasi un presagio? Il loro corso di scuola superiore è stato poi soppresso ed è oggi un corso di laurea in tecnico di laboratorio chimico-biologico presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia.
I cinque anni all’IPSIA, per la mitica sezione “F3” ma non solo, sono stati un “laboratorio” di amicizia dal legame inossidabile, pur maneggiando acidi e preparando terreni di coltura per batteri. Hanno, soprattutto, ben seminato tra loro umanità e sentimenti al punto, dopo quaranta anni, da farli risbocciare con il desiderio di rincontrarsi, perché, ha scritto uno di loro: “siete una parte importante della mia vita come io credo di esserlo per ognuno di voi, altrimenti non ci saremmo dopo tanti anni rincontrati e riabbracciati. Grazie a chi ha permesso tutto questo, riallacciando contatti anche con chi vive fuori regione”.
Del gruppo “F3 memories” fanno parte, tra gli altri, Monica Andreani, Mirna Babucci, Adaniele Leandri, Riccardo Liguori, Massimiliano Marcarelli, Lucia Pampanella, Renzo Paradisi, Andrea Pioppi, Paola Salari, Catiuscia Sonaglia, Fabrizio Taborchi, Sergio Tinarelli, Enrico Tribbioli, Fabrizio Trippolini, Sonia Vinti.
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