Quando si dice calcio violento: questa volta lo scontro non è avvenuto sugli spalti, bensì direttamente in campo e non tra avverse tifoserie ma tra un calciatore ed il malcapitato arbitro di turno. L'episodio si è verificato lo scorso 17 agosto, in quella che sembrava una tranquilla partita post Ferragosto tra la Juniores del Foligno e la squadra dilettanti del Pozzo. Nel corso dei 90 minuti, il giocatore rumeno Costache Mocanu ha sferrato una violenta testata all'arbitro. Come se non bastasse, all'aggressione si sono aggiunte anche le minacce: “se mi squalifichi vengo a cercarti a casa” ha detto al direttore di gara. Un comportamento che gli è costato la squalifica per ben quattro anni. Tornerà sul campo di gioco nel 2017. Basta leggere quanto riportato dal giudice sportivo Marco Brusco, per capire com'è andata la tormentata partita: “dopo essere stato espulso per ingiurie rivolte all’arbitro” – ha scritto – “lo ha colpito «volontariamente con una violenta testata che gli provocava la rottura del setto nasale, arrecandogli forte dolore e facendolo indietreggiare. Per nulla pentito del gesto, continuava ad inveire nei confronti del direttore di gara con reiterate minacce verbali, in particolare – viene evidenziato – “invitava” l’arbitro a non segnalare l’accaduto nel referto, minacciandolo, in caso contrario, di andarlo a “cercare a casa”.
Una testata sul naso all'arbitro e poi la minaccia: “ti vengo a cercare a casa”
Lun, 26/08/2013 - 13:22