L'imprenditore Brunello Cucinelli lo considera “un progetto per l'umanita”: con una prima assoluta del regista Luca Ronconi – Nel Bosco degli Spiriti, su testi di Cesare Mazzonis e musiche di Ludovico Einaudi – verrà inaugurato il 3 settembre in Umbria, nel piccolo borgo di Solomeo, un nuovo teatro che entrerà presto nel circuito dei teatri stabili. Nato dall'iniziativa dell'imprenditore umbro del cashmere, che gli ha dato il nome, il Teatro Cucinelli nasce come parte importante del programma di valorizzazione del borgo di Solomeo, voluto da Cucinelli e condotto nel corso degli anni con una serie di interventi di riqualificazione e di restauri che hanno già interessato il castello medioevale, sede dell'omonima azienda di cashmere, il parco settecentesco di Villa Antinori, piazza della Pace e, oggi, il Foro delle arti di cui il teatro fa parte. Il Foro oltre al teatro comprende un ippodromo (di circa 500 posti) e un Ginnasio: estesi giardini e passeggiate, pensati secondo i modelli antichi, nati per favorire gli incontri e il dialogo nello spirito della grande tradizione culturale classica. L'edificio del teatro è lungo 38 metri per 13 di larghezza e 10 di altezza e ha 240 posti. Le sue forme rinascimentali sono ispirate ai modelli dei teatri di Sabbioneta e Farnese di Parma. “Questo teatro, cui ho dedicato tanta parte della mia attività e della mia passione, è il simbolo altamente espressivo di quell'ideale di tipo illuministico che coltivo – nella scia della testimonianza dei santi Francesco d'Assisi e Benedetto – per realizzare il miglioramento dell'uomo, attraverso il recupero e la ricongiunzione dei suoi valori a quelli dell'arte e della spiritualità”, ha affermato Cucinelli. L'attività del teatro avrà quindi inizio con lo spettacolo di Ronconi (in replica fino a domenica 7 settembre), che nasce dalla commistione di due romanzi brevi dello scrittore nigeriano Amos Tutuola nei quali la favola convive con la cronaca, l'ancestrale e tribale si mescolano con dati e usi contemporanei, che nel contesto diventano esilaranti. “Ma l'esotismo – ha spiegato Ronconi – laddove farà capolino, sarà solo ludica citazione o, al più, sapido ingrediente di un succulento timballo drammaturgico cucinato sulle variazioni del mito”.