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Una cappella a Palazzo Donini / Sgarbi critica la periferia di Perugia – VIDEO

Con l’apertura straordinaria di Palazzo Donini abbiamo voluto offrire ai perugini ed agli umbri l’opportunità di conoscere un edifico di straordinario valore storico architettonico, forse il più bell’esempio del ‘700 perugino”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, introducendo la conferenza storico artistica propedeutica alle due giornate di visita, oggi e domani (30 dicembre) di Palazzo Donini, a cui hanno partecipato il critico d’arte Vittorio Sgarbi e i due architetti, Bruno Salvatici e Daria Ripa di Meana, che hanno illustrato i lavoro di restauro e la filosofia dell’allestimento degli interni del Palazzo da loro stessi curata.
L’iniziativa – ha proseguito Marini – ha già fatto registrare il tutto esaurito per le due giornate programmate ed in futuro vedremo di ripeterla. Abbiamo scelto queste due date – ha aggiunto la presidente – perché è impossibile consentire la visita del Palazzo durante l’anno, in quanto le stanze che verranno aperte al pubblico sono normalmente adibite ad uffici e Gabinetto della Presidenza. Gran parte dell’edificio, di proprietà dei Donini fino alla fine dell’’800, è sconosciuta alla maggior parte dei cittadini che finora hanno potuto accedere a solo due delle 17 sale del Palazzo, di cui tre al pianoterra e quattordici al piano nobile. Ci è sembrato un atto importante far partecipe l’intera comunità di una delle testimonianze architettoniche più significative dell’Umbria e che presenta alcune particolarità, come la Cappella attigua all’appartamento privato dei Donini. Nella Cappella, interamente decorata da stucchi e dipinti, è stato infatti reinserito l’altare, sebbene fosse evidente che la sua destinazione non sarebbe stata più quella originale. Il Palazzo è nel tempo stato acquisito da enti ed istituzioni, come il Comune di Perugia e l’Università degli studi di Perugia che lo destinò a sede della Facoltà di lettere e filosofia e di matematica. Negli anni settanta è stato acquistato dalla Regione Umbria che nel 1974 avviò i lavori di consolidamento e restauro. Da sempre la vita del Palazzo – ha concluso la presidente – ha incrociato la vita politica e istituzionale non solo dell’Umbria, come nel 1819 quando ospitò Metternich in visita a Perugia”.

Sgarbi arriva con un’ora e mezzo di ritardo: bloccato dalla neve che aveva imbiancato alcuni valichi nel viaggio tra il Molise e l’Umbria (si trovava infatti a Trivento), ha comunque avuto modo di illustrare l’apertura di Palazzo Donini come solo un critico del suo calibro sa fare, grazie alla sua conoscenza dell’arte in Umbria che gli deriva anche da incarichi in Soprintendenza. Una storia, quella del Palazzo oggi divenuto sede della Regione, che anche nelle sue movenze architettoniche ha preso le forme dell’antica famiglia dei Donini, setai che, proprio per elevarsi al rango di nobiltà, costruirono la loro “fortezza” di fronte al palazzo di una delle famiglie più importanti a Perugia, i Cesaroni. Il Papa però preferì, durante la sua visita umbra, alloggiare proprio da quest’ultimi: la storia vuole che i Donini a quel punto fecero apporre sulla facciata del palazzo dei putti con la linguaccia, rivolti verso i “rivali”. Il palazzo nasconde poi una meravigliosa cappella, adiacente alle attuali stanze presidenziali, e, nell’ufficio dove ora si trova Catiuscia Marini, conserva la pala di Sant’Ercolano che fu di Palazzo Alfani, poi recuperata negli anni ’80.

Uno Sgarbi scherzoso, che si diverte a prendere in giro” Valentino Valentini per la sua omonimia con il consigliere di Berlusconi (GUARDA IL VIDEO), e dunque per l’appartenenza politica dello stesso Valentini: “l‘ex sindaco di Montefalco, noto uomo di destra“, dice Sgarbi con uno motto giocoso che, a quanto pare, ritorna spesso tra il critico e il consigliere politico della Presidente Marini, e “scongiurato” dalla foto di Berlinguer esposta nell’ufficio di quest’ultimo. I due infatti si sono poi soffermati a parlare di arte in Umbria, e il critico ha volentieri sfogliato alcuni volumi su Palazzo Trinci, pubblicati dalla Regione.

La “periferia di merda” – Perugia, nelle parole di Sgarbi, soffre di una “diffusa cupidigia e malvagità edilizia“, di un'”abitudine alle periferie” e all’ammodernamento che hanno generato degli “orrori in Umbria“: il paragone e il riferimento è al Palazzo di Giustizia di Firenze, con il quale lo stesso architetto ideatore è riuscito a nascondere la visuale della cupola di Santa Maria Novella, e le “ghigliottine di Fuksas“, l’architetto conosciuto in Umbria soprattutto per la progettazione della chiesa a forma di cubo di San Paolo di Foligno che tante polemiche ha suscitato sin dalla sua inaugurazione. Tutto il contrario di Palazzo Donini: tanto che sembra, sempre per Vittorio Sgarbi, che l’unica funzione di Regioni come l’Umbria sia proprio quella di conservare opere del genere vive e ben conservate.

Foto di Andrea Ottaviani

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