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Un tavolo regionale per contrastare il caro benzina. LA riunione a settembre, l'ira di Federconsum

(Aggiornamento h 14.53) – “Fuori tempo massimo”. E' questa il secco commento di Alessandro Petruzzi, presidente di Federconsumatori Perugia, alla notizia che la riunione regionale per il caro benzina sarà convocata non oggi (come inizialmente comunicato) ma tra un mese esatto, il 9 settembre.

“Come Federconsumatori ci domandiamo se la giunta regionale ha presente che la benzina sta volando verso i due euro, che le aumentate tasse (accise), la speculazione e l’atteggiamento delle compagnie petrolifere che si ostinano indisturbate a fare cartello sui prezzi di benzina e gasolio senza concorrenza stanno strangolando l’economia con un salasso insostenibile per i lavoratori e le imprese”, ha detto Petruzzi. “L’assessore Bracco forse troverà il tempo per convocare tutte le forme di rappresentatività e discutere del caro carburanti, dell’ammodernamento della rete di distribuzione attuando una vera liberalizzazione contribuendo ad introdurre concorrenza nel settore della distribuzione e della vendita di benzina, ma sarà sempre troppo tardi e come spesso accade con tempi superati dalla dura realtà quotidiana di chi deve usare la 'propria auto' per lavorare”.

Si terrà oggi pomeriggio a Perugia la prima riunione di un tavolo regionale per combattere il caro carburanti.

A darne notizia è la Federconsumatori di Perugia, l'associazione di consumatori che da tempo sollecita la regione ad attivarsi, per mettere in campo azioni di contrasto -a livello di enti locali- all'aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti.

“La Benzina vola e in alcune città italiane raggiunge e supera i due euro,anche a seguito dei recenti provvedimenti governativi (aumento accise)”, ha detto la Federconsumatori in un comunicato, in cui ha accolto con soddisfazione la riunione odierna, convocata dall'assessore Bracco.

Il caro benzina è oggetto in questi giorni anche delle attenzioni dell'Adoc, che ha osservato come “nonostante la forte corsa al ribasso del prezzo del petrolio al barile, i carburanti confermano ancora una volta l'iniqua e ormai nota regola della doppia velocità: difatti, se il petrolio sale o il dollaro si rafforza, automaticamente dopo poche ore il prezzo della benzina alla pompa aumenta in proporzione, d'altro canto quando il prezzo del greggio al barile registra forti ribassi, come in questi ultimi giorni, il prezzo della benzina resta fermo piuttosto che diminuire”.

Secondo il presidente Adoc Carlo Pilieri, “di fatto, benché il petrolio sia sceso sotto gli 83 dollari al barile e il cambio dollaro/euro sia favorevole alla moneta europea, poiché ci vogliono oggi ben 1,43 dollari per un euro,il prezzo della benzina è ancora fermo sugli 1,63 euro al litro, nella maggior parte dei distributori italiani. La benzina sarebbe dovuta scendere di circa 8 centesimi rispetto alla scorsa settimana invece è sempre ancorata allo stesso prezzo. In pratica su un pieno paghiamo 4 euro indebiti e considerando che, ci troviamo nel cuore del periodo vacanziero, in cui di pieni se fanno almeno quattro per ciascun automobilista, vuol dire che sborsiamo circa 16 euro in più del dovuto, ovvero circa 80 milioni in più, per i circa 5 milioni di turisti italiani e stranieri in viaggio per l'Italia in questi giorni di ferragosto. Una speculazione enorme sulla quale qualcuno dovrebbe intervenire”.