Assisi

Un Sant’Antonio di chiodi, 2 milioni di pezzi per un Guinness di pace

È in corso in questi giorni a Santa Maria degli Angeli la nuova sfida di Saimir Strati, artista albanese già vincitore di 10 Guinness World Records esposti in varie parti del mondo e tutti realizzati con materiali alternativi, dai pennelli da barba ai chicchi di caffè, passando per tappi di sughero e stuzzicadenti.

Sant’Antonio di Saimir Strati

Per il Piatto di Sant’Antonio 2018, in programma nella cittadina a gennaio, l’artista realizzerà una raffigurazione del Santo protettore in una superficie di 26 mq utilizzando solo chiodi, per un totale di oltre 2 milioni di chiodi, portando al termine un altro traguardo mondiale. A chiamare Strati sono stati i Priori serventi 2018 – Massimo Vaccai, Massimo Falcinelli, Fabio Calzoni, Fabio Sisti, Michele Casagrande Proietti, Costanzo Di Biccari, Pasquale Puopolo, Diego Ceccarelli, Luciano Sorbelli, Corrado Cannelli, Andrea Giammaria e Marsel Golemi – che hanno così voluto lasciare il loro segno sulla festa. “Quest’opera è il nostro punto di forza – dice Massimo Falcinelli, presidente dei Priori Serventi 2018 – ogni anno ogni prioranza decide di lasciare un segno tangibile del proprio operato”.

Il primo chiodo del sindaco

Nel caso del Piatto 2018, l’opera di Strati raffigura Sant’Antonio Abate insieme con due colombe, “simboli di pace, nella città della pace”, spiega Strati, che ha accettato l’invito dei Priori “con la voglia di lasciare un segno in una città, che ha storia e grande tradizione”. L’opera da Guinness è iniziata da alcuni giorni, in un locale di via Los Angeles 81, visibitabile tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 20: nei giorni  scorsi il sindaco Stefania Proietti ha inaugurato il via al lavori, piantando il primo chiodo. L’obiettivo è di terminare l’opera entro la data del 10 Gennaio 2018, dopo la quale la delegazione del Guinness World Record entrerà in scena come da prassi per verificare il tutto.

Per la festa del Piatto di Sant’Antonio 2018, anche la realizzazione di un’app dedicata alla Festa, chiamata ‘APPriori’: obiettivo, “portare il futuro all’interno di una festa tradizionale: l’applicazione – anticipano i priori – sarà interamente dedicata alla festa e scaricabile gratuitamente dai principali store (iOS e Android) che, oltre alle sezioni dedicate alle Associazioni, al programma, alle news ed a quanto inerente alle Festa del Piatto di Sant’Antonio Abate (riferimenti, tradizioni, luoghi e ristoranti aderenti), presenta una sezione per i partner sostenitori dell’iniziativa”.

Nell’edizione del 2018, ma con un occhio al 2019, ci sarà anche il lancio di “Assisi’s Pet Blessing”, evento parallelo alla festa. “Sant’Antonio Abate – conclude Falcinelli – è considerato il protettore degli animali domestici, San Francesco è considerato il protettore di tutti gli animali: per questo, insieme all’amministrazione comunale, partirà la creazione di un evento che racchiude l’amore per gli animali affinché si porti Assisi e i propri luoghi devoti a San Francesco ad essere unicamente riconosciuta come Città amica degli animali”.

La mostra dedicata a Sant’Antonio

Domenica 17 dicembre è stata inoltre inaugurata la mostra che celebra i 40 anni dalla fondazione dell’Associazione dei Priori del Piatto di Sant’Antonio, dal titolo ‘Priori..in mostra, 150 anni di tradizione… 40 di associazione’ (con l’occasione, è stato presentato anche il nuovo stendardo dell’associazione). La mostra, patrocinata dalla Regione Umbria e dal Comune di Assisi e realizzata nel Palazzo del Capitano del Perdono in collaborazione con i Priori Serventi 2018, ripercorre le principali tappe dei 40 anni di vita associativa attraverso i simboli che ne hanno caratterizzato le varie Prioranze: mantelli, piatti, opere d’arte e cimeli sapientemente custoditi.

La mostra dedicata a Sant’Antonio

La Festa del Piatto di Sant’Antonio Abate è nata circa 150 anni fa come ringraziamento al Santo che, miracolosamente, fece cessare una moria di cavalli che interessava l’assisano: negli anni, seppur arricchita di eventi (anche nel segno della beneficenza), la Festa è rimasta la stessa e nel 1978, per tutelare la Festa del Piatto, per evitarne la contaminazione con iniziative discutibili e per dare continuità al servizio, nacque l’Associazione di Priori. “Non c’è futuro senza passato – dicono Antonio Russo, presidente dell’Associazione dei Priori del Piatto di Sant’Antonio Abate e Massimo Falcinelli, presidente dei priori Serventi 2018 – il compito di tutti i Priori è quello di credere nelle tradizioni e tramandarle ai giovani, valorizzare la Festa del Piatto di Sant’Antonio Abate e soprattutto esaltarne i valori morali in essa contenuti, come la socializzazione, la carità, l’umiltà, l’altruismo, con un occhio sempre al futuro”.

di Flavia Pagliochini