Un solo punto vaccinale, quello nella palestra di San Marco, al posto dei quattro attivi precedentemente (a Ponte d’Oddi, San Mariano, Torgiano e Ponte San Giovanni). Fa discutere la scelta operata dalla Regione e dalle autorità sanitarie di accentrare in un solo punto le vaccinazioni nel Perugino.
Un punto vaccinale che – informa il commissario Covid Massimo D’Angelo – grazie alla presenza di un consistente numero di professionisti, sia la mattina sia il pomeriggio, può consentire la somministrazione fino a 2 mila dosi giornaliere di vaccino.
A San Marco operano infatti 5 medici, che indirizzeranno i vaccinandi verso 14 ambulatori per la somministrazione dei vaccini, ognuno con un infermiere dedicato. La preparazione delle dosi sarà curata da 2 infermieri mentre il triage e la cura delle sale saranno presidiati da 6 operatori sociosanitari. Cinque addetti amministrativi rilasceranno le attestazioni.
Un ruolo importante nell’allestimento del nuovo punto vaccinale di San Marco lo ha avuto anche il Comune di Perugia. Che ha messo a disposizione della Usl Umbria 1 il palazzetto di San Marco, riprendendolo in consegna dal gestore. E nell’arco di pochi giorni, con un lavoro corale che ha visto collaborare con l’ufficio impianti sportivi anche altri servizi comunali (Provveditorato, Manutenzioni, Cantiere Aree Verdi, Energia) la struttura è stata sgomberata dalle attrezzature presenti.
E’ stata fatta una pulizia e messa in sicurezza delle aree esterne, riattivata l’utenza idrica e sono stati verificati gli impianti elettrici ed idraulici ed eseguite le manutenzioni di varia natura. Ciò, grazie anche alla collaborazione con il Distretto sanitario del perugino e con l’Esercito, ha consentito di consegnare in tempi estremamente contenuti dalla data della richiesta l’immobile alla Asl per gli allestimenti di competenza.
Ma le scelte di accentrare le vaccinazioni nel Perugino in un unico punto non convince il Pd. Il capogruppo regionale Tommaso Bori e il consigliere comunale Francesco Zuccherini ritengono la scelta inappropriata, che finirà con il rallentare la campagna di vaccinazione nel territorio.
“Nel pieno della campagna vaccinale, in particolare per i più giovani in vista della riapertura di scuole e università – scrivono i due esponenti dem – è l’ennesima decisione non in linea con la necessità di potenziamento delle vaccinazioni, come richiesto anche dal commissario Figliuolo. Si va a ridurre anche la capillarità con la quale si dovrebbe agire per aumentare i vaccinati nel nostro territorio: è utile ricordare che l’Umbria è ultima, maglia nera in Italia, per le vaccinazioni agli under-30”.
“Molte Regioni – proseguono Bori e Zuccherini – si stanno organizzando con punti vaccinali itineranti e addirittura con camper mobili. In Umbria e a Perugia invece si decide, in controtendenza, di chiudere quattro punti vaccinali e accorparli in uno, oltretutto situato in una zona della città non proprio agevole e ben collegata con il resto del territorio. Questa scelta – concludono i consiglieri – si somma ad una serie di azioni sbagliate e fortemente negative intraprese dalla Regione, con la complicità del Comune di Perugia, che purtroppo hanno contraddistinto la gestione della sanità territoriale e della pandemia”.
In Regione l’accentramento viene giustificato con la possibilità di razionalizzare la campagna vaccinale, utilizzando al meglio le dosi disponibili, dato che la frammentazione in quattro punti vaccinali costringeva a creare liste con multipli in base alle dosi che si possono ottenere dalle singole fiale. Insomma, in questo modo ci sarebbero minori rischi di sprecare le dosi di vaccino. Al punto da poter arrivare – queste le previsioni delle autorità sanitarie – a 2 mila somministrazioni al giorno.
E il fatto che le vaccinazioni ora riguardano principalmente fasce di età più giovani consente maggiori spostamenti.
Insomma, il dibattito sul polo vaccinale unico di Perugia è aperto. Resta il dato delle vaccinazioni dei più giovani, fasce sui quali l’Umbria, dopo aver messo in sicurezza i più anziani e fragili, deve ora correre, perché qui è in fondo alla classifica. Anche in vista della riapertura delle scuole, come evidenziato nella riunione di giovedì del Comitato tecnico scientifico.
Da lunedì 16 agosto, secondo il nuovo piano predisposto dalla Regione, via alle vaccinazioni per i minorenni sopra 12 anni, che possono presentarsi ai centri vaccinali, accompagnati dai genitori, senza prenotazione. Per loro sono inoltre previste due giornate esclusive, le domeniche 22 e 29 agosto.
In Umbria attualmente risulta vaccinato con le due dosi meno del 10% dei giovani di età compresa tra 2 e 19 anni, mentre il 27% ha ricevuto la primadose.