Angelo Scatena è stato confermato alla guida della Fp Cgil di Perugia, il sindacato provinciale che conta 5633 iscritti nei vari servizi e luoghi di lavoro del pubblico e della cooperazione sociale.
La rielezione è avvenuta al termine del congresso della categoria che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Federico Bozzanca, segretario della Fp Cgil nazionale. Scatena è stato rieletto nel ruolo di segretario generale con 38 voti a favore, 20 contrari e 2 astenuti.
“Come Funzione Pubblica crediamo che sia necessario avere amministrazioni al fianco dei cittadini, delle aziende e che siano strumento per favorire la crescita complessiva del Paese – ha detto nella sua relazione Scatena -. Amministrazioni vicine ai cittadini, che aumentino i servizi di prossimità, l’innovazione tecnologica, gli investimenti e il miglioramento degli strumenti operativi per migliorare la qualità dei servizi e la loro efficienza. E per questo aldilà delle sparate della ministra Giulia Bongiorno occorre tornare ad investire nella pubblica amministrazione anche dal punto di vista delle assunzioni di nuovo personale, oltre che della formazione e dell’innovazione”.
Scatena ha poi analizzato criticità e punti di forza dei vari settori pubblici, dalle politiche attive per il lavoro all’igiene ambientale, dall’Agenzia delle Entrate all’Inps, fino ai vigili del fuoco e alla Sanità. Su quest’ultima in particolare il segretario ha rimarcato il netto peggioramento delle politiche messe in atto da tutte le Regioni, “con il risultato – ha osservato – che le realtà storicamente più solide ed organizzate, una di queste è la Regione Umbria, riescono a vivere di rendita (ma ancora per quanto?), mentre quelle meno mature mostrano difficoltà crescenti”.
Tra le priorità sulle quali la Fp Cgil, sia a livello nazionale che locale, si impegnerà nei prossimi 4 anni, decisiva sarà la battaglia per “un piano straordinario per l’occupazione nella pubblica amministrazione che vada oltre lo sblocco del turn over e la stabilizzazione dei precari. Senza questo intervento – ha avvertito Scatena – si valuta che nei prossimi cinque anni il livello di servizi ai cittadini calerà di oltre il 30%”.