Ultimo concerto in programma per ‘Un Natale condiviso’. Sabato 8 gennaio alle ore 21.00 l’appuntamento sarà al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi con TEKNA feat. John B. Arnold (drums & elettronics), Simone Locarni (keyboards), Joe Rehmer (bass).
L’evento, a cura di associazione GREFTI by Metronome, è a ingresso libero su prenotazione (Info: carla60cianchettini@gmail.com – 338.8562727). Come da disposizioni la capienza per gli spettacoli al chiuso è ridotta al 50%.
TEKNA è un’anomalia acustica, che combina la struttura percussiva della musica elettronica con l’improvvisazione del jazz, mutuando da entrambi ma non appartenendo a nessuno dei due.
Nato da un’idea del batterista di New York City John B. Arnold, supportato dal pianista di Domodossola Simone Locarni k e dal contrabbassista di Chicago John Rehmer , TEKNA si spinge in un nuovo territorio con un suono che può essere descritto solo come “ipnotico”.
Il compositore / batterista John B. Arnold, nipote del cantautore americano Hoagy Carmichael (Georgia on my Mind, Stardust, the Nearness of You), ha da tempo un piede in entrambi i mondi: una lunga discografia come artista jazz e un uomo la cui passione per la musica elettronica lo ha ispirato a creare Calcatronica, un festival di musica elettronica di tre giorni in Italia. Il pianista / tastierista Simone Locarni nonostante la giovane eta’, è un bandleader e compositore a pieno titolo che ha al suo attivo gia’ importanti collaborazioni internazionali come il russo Yuri Goloubev o Fabrizio Sferra; il pianista di Domodossola e’ attualmente da considerarsi e confermare tra i nuovi piu’ grossi talenti di jazz apparsi in questi ultimi tempi in Europa , mentre John Rehmer e’ un bassista sensibile e con un bel “groove” che si e’ distinto tra le molte e disparate collaborazioni, nei gruppi internazionali di Giovanni Guidi è Dan Kinzelman .
Frustrato dalla mancanza di innovazione nel jazz moderno, John ha creato TEKNA per incarnare la spinta della techno con l’anima della composizione jazz, motivo per cui il pianoforte e la batteria sono registrati dal vivo. Ma più di ogni altra cosa, è un omaggio sia agli amori, sia al jazz che alla musica elettronica, e si sforza di rispondere alla domanda: cosa c’è dopo?