Città di Castello

Un libro sulla vita di Nazzareno Boriosi, indimenticato re della ristorazione tifernate

Un grande abbraccio collettivo a Nazzareno Boriosi in occasione della presentazione del libro “Il Codice Boriosi”, a lui dedicato. Al ristorante “Il Sesto Canto” la gran folla, nonostante il caldo, ha manifestato tutto il suo affetto nei confronti dell’imprenditore scomparso da poco ma rimasto nel cuore di tutti.

Sono stati i figli Beatrice e Federico a proporre l’iniziativa del volume, scritto dal giornalista Fabrizio Paladino, che ha ripercorso tutti i momenti salienti del racconto-intervista con Nazzareno. Alla presentazione erano presenti istituzioni, familiari, tanti amici, colleghi imprenditori e chi da ragazzo ha affiancato il percorso di vita di questo straordinario uomo.

In tutti gli interventi – dal sindaco Luca Secondi all’ex primo cittadino Luciano Bacchetta, dagli amici Gabrio Renzacci, Fiorenzo Lucchetti, Mario Mariotti, fino ai figli – ci sono state parole di affetto, stima e profondo legame con Nazzareno, ricordato anche con tantissimi aneddoti sul fronte lavorativo, sportivo e familiare. Gli applausi, insomma, non sono mancati, anche quando l’autore ha svelato ai presenti il primo affare concluso da Nazzareno nella sua vita un agnellino comprato per 2mila lire e venduto a 8mila – e ripetuto il “motto” portato avanti da sempre dal Nazza: “Le cameriere? Prima devono essere brave, poi anche belle”.

Questo è sì un libro, ma soprattutto un racconto, insieme di testimonianze che Nazzareno ci ha voluto regalare – ha detto Paladino – passaggi cruciali che hanno segnato, sempre nel bene, la sua vita fin da quando era un ragazzino. E poi l’abbinamento con le foto che fissano tutte le tappe ma anche il ricordo, bellissimo, dei figli, due pagine da non perdere, e quello dello storico dipendente, Graziano. L’esperienza mia di scrivere il racconto di Nazzareno – ha aggiunto l’autore – l’incontrarsi qui più volte con lui, è stato davvero emozionante”.

Una mattinata, insomma, dedicata al re della ristorazione, conclusasi con l’assalto al libro donato dalla famiglia Boriosi a tutti, con tanto di dedica dei figli e con quell’abbraccio collettivo, meritato, ad un grande tifernate.