Perugia

Un brindisi commosso in memoria di Massimo Tesorini

Un sentito e commosso applauso rivolto a Massimo Tesorini, il promotore della manifestazione, recentemente scomparso a causa di un malore, ha segnato la serata finale della quinta edizione di Cantine in centro. Intitolato a Massimo Tesorini, il premio finale della kermesse perugina dedicata alle eccellenze enologiche dell’Umbria ha voluto valorizzare non soltanto il vino dolce ottenuto da uve appassite, ormai affermato protagonista della tradizione enologica umbra, ma anche un nuovo grande interprete dei vitigni del territorio, il vino spumante brut metodo classico.  Il primo premio delle bollicine umbre va a Dosaggio Zero 2014 di Decugnano dei Barbi seguito da Mon père Brut Blanc de blancs di Carini e Brut Rosé di Lungarotti. Sul podio dei vini dolci svetta il Sagrantino passito 2014 di Plani Arche, Pourriture noble 2015 di Decugnano dei Barbi e il Vin Santo 2009 di Lungarotti. Questa la classifica secondo la giuria composta da cinque esperti sommelier e giornalisti guidati da Roberto Canali.

La premiazione dei   vini dolci  e passiti e delle bollicine umbre, che si è svolta nel Centro camerale G. Alessi, è stata un’occasione per ricordare la figura di Massimo Tesorini insieme ai suoi familiari, i fratelli Marco e Maurizio, e a tanti amici compresi quelli che hanno lavorato alla realizzazione dell’evento quest’anno. Presenti tra gli altri anche l’assessore comunale uscente Maria Teresa Severini, Franco Beoni e Giorgio Phellas di Promocamera-CCIAA

L’edizione 2019 si è chiusa con una stima di ben oltre 3000 calici serviti nel weekend ed ha confermato, complice anche il bel tempo, l’interesse dimostrato dai perugini e ancor più dai turisti stranieri e dai visitatori provenienti da altri comuni umbri. “Molto seguite sono state le degustazioni guidate dei passiti con la Compagnia Toscana Sigari e addirittura in overbooking quelle con i formaggi promosse da Promocamera-CIIAA per le quali è stato necessario chiudere a malincuore le prenotazioni.

Anche quest’anno – ha sottolineato Marco Tesorini durante la premiazione – la manifestazione ha dimostrato di poter crescere e di poter diventare, come era nelle intenzioni del suo ideatore, quel  ‘salotto buono del vino’ dove far passare il valore del bere consapevole, che implica conoscere le qualità, la storia delle cantine e delle etichette della propria regione attraverso i produttori stessi, che è quello che fa la differenza”.