Perugia

Un anno senza Leo Cenci, ma con il suo insegnamento: da Laura Chiatti a Malagò, il ricordo degli amici

Commozione, ma anche tanta determinazione nel proseguire l’opera avviata da Leonardo Cenci, nel primo anniversario della scomparsa del “Guerriero” di perugia. Con la città che si è stretta intorno ai familiari, insieme a tante personalità che hanno avuto modo di conoscere Leonardo e di apprezzarne lo spirito con cui ha combattuto fino alla fine il cancro, per se stesso e per tanti altri malati che erano nella sua condizione.

Avrebbe spaccato il mondo pur di regalare un sorriso agli ammalati che, come lui, vivevano ogni alba come una conquista”. Un saluto affettuoso, quello del presidente del Coni, Giovanni Malagò, fatto pervenire in occasione del primo anniversario della morte di Leonardo Cenci, fondatore di Avanti tutta Onlus e simbolo della lotta contro il cancro.

Un saluto che si unisce a quelli di tanti amici (tutti pubblicati nell’Avanti tutta Magazine), che hanno partecipato alla Messa, celebrata in cattedrale da don Fausto Sciurpa

C’era anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi: “In questo anno è mancata tantissimo la sua presenza. Un anno però nel quale è stato evidente fin da subito quanto fosse profondo il legame tra Leo e la città di Perugia”.

Leo è stato la dimostrazione vivente che non è la quantità del tempo che abbiamo a disposizione che conta, ma la qualità con la quale godiamo ogni attimo e ogni possibilità che ci viene donata”, ha scritto Laura Chiatti.

Non è facile, a pochi mesi da quando ci hai lasciato, parlare di te come un ricordo. Ci hai lasciato un messaggio da trasmettere in futuro, per non arrendersi mai e per andare sempre avanti tutta”, è stato il saluto del reparto di Oncologia Medica dell’Ospedale di Perugia.

A ricordarlo in Cattedrale anche tante persone che lo avevano incrociato e che non hanno potuto evitare qualche lacrima nel ricordo di don Fausto Sciurpa: “Il più grande insegnamento di Leo è l’accettazione della sua fragilità. Ha trasformato questa sua condizione in qualcosa di positivo, quando per la maggior parte di noi limiti e fragilità diventano una giustificazione”.