Il 20 giugno Umbrò aprirà i battenti, dopo molti anni di lavoro e preparazione. Dalle 10 del mattino le porte del nuovo spazio culturale ed enogastronomico nel cuore di Perugia sveleranno gli ambienti, i colori, il fascino del progetto Umbrò. Il pubblico potrà finalmente comprendere quell’accento così misterioso, l’identità di Umbrò non sarà più un segreto.
Umbrò nasce con una missione ben precisa: indagare e interpretare il carattere unico di una regione come la nostra. Nelle antiche sale a volta di Via Sant’Ercolano si respira la storia di Perugia e dell’Umbria, Umbrò ha riconsegnato alla città un luogo d’inestimabile valore.
Le lunghe fasi progettuali- L’apertura di Umbrò è il punto di arrivo di un lungo percorso di progettazione.Franco Calzini, Presidente di Arci Perugia, racconta che l’idea di realizzare Umbrò nasce verso la fine 2008, subito dopo la sua elezione alla guida di Arci: “Insieme al nuovo gruppo dirigente
decidemmo di rilanciare l’associazione anche attraverso la creazione uno spazio innovativo, da far nascere nel centro storico di Perugia, provando a mettendo insieme la promozione socio-culturale e alcune attività legate all’enogastronomia. Prendemmo in esame diversi spazi per poi andare a scegliere il vecchio Ospedale della Misericordia, in via sant’Ercolano, per la sua bellezza architettonica e ambientale ma anche per la sua centralità e dimensione. Il Comune di Perugia, proprietario della struttura, l’aveva allora inserito nel piano di valorizzazione commerciale ma nessun imprenditore dimostrava interesse ad investire nell’area, tranne noi. Una volta presentato il progetto e assegnato lo spazio, a seguito di un contenzioso tra il comune e la ditta edile che aveva effettuato i lavori nell’area limitrofa, dovemmo attendere più di tre anni prima di sottoscrivere la convenzione e ottenere la concessione per iniziare i lavori di recupero e valorizzazione complessiva degli spazi interni ed esterni”.
Umbrò, infatti, prende vita in un luogo storico, l’antico Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia. Fondato ufficialmente l’11 marzo 1305 è uno degli Ospedali più antichi del mondo e solo Roma, Salerno e qualche città toscana possono vantare un Ospedale considerato “grande” per organizzazione e struttura più antico di quello di Perugia. Lo “Spedale Grande” a Perugia è frutto dell’iniziativa di una Confraternita al tempo stesso laica e religiosa, che mossa a compassione per le condizioni di vita degli indigenti, degli invalidi, dei poveri e soprattutto dei bambini orfani decise di intervenire.
I lavori di Umbrò iniziano alla fine del 2012. “E’ stato un cantiere estremamente impegnativo da gestire date le condizioni di completo abbandono in cui versava lo stabile ormai da decenni” continua Franco Calzini “L’intervento si è svolto avendo a cuore il rispetto e la salvaguardia del profilo storico e culturale dell’immobile ed è stato realizzato puntando anche alla riqualificazione architettonica e ambientale dell’intera area circostante. I lavori hanno interessato una superficie di 900 metri quadri all’interno e oltre 2000 metri in esterna e, oltre alle difficoltà insite in un progetto così importante effettuato in un centro storico, sono emerse varie problematiche, oggi tutte risolte, date da una struttura medievale imponente articolata su più livelli. Un percorso che ci ha portati fin dentro le viscere di una città nascosta ai più, che grazie a questo lavoro, viene restituita nella sua ritrovata bellezza ai cittadini di Perugia e del mondo”.
L’investimento per realizzare Umbrò è rilevante: oltre i due milioni di euro, per buona parte finanziati attraverso risorse interne e ricorrendo al sistema creditizio che ha creduto nelle potenzialità del progetto. “Solo il 12% dell’intervento è stato sostenuto con risorse pubbliche provenienti dai bandi su centri storici e attività commerciali” specifica Calzini “A fronte di questo nostro sforzo economico, e sulla base della convezione stipulata, gestiremo l’immobile per 15 anni dopodiché tornerà nella disponibilità del Comune di Perugia”.
Umbrò, quindi, è il fiore all’occhiello delle molte attività di Arci Perugia, un’associazione da sempre molto radicata nel capoluogo umbro: negli ultimi anni l’impegno di Arci nel rilancio del centro storico è stato notevole, in particolare con il progetto di ristrutturazione e riqualificazione del convento di San Florenzo, dove è stato aperto il cinema Melies.
Per Franco Calzini Umbrò rappresenta “uno spazio di socializzazione e di promozione di iniziative socioculturali, aperto a tutti, in cui si respira il fascino della storia e la forza dell’innovazione: sarà davvero un luogo di cultura e culture, di sapori e tradizioni, un’anima moderna di uno spazio antico”.
Umbrò: cultura, bellezza, bontà– Aperto dalle prime ore del mattino fino a tarda sera, Umbrò ha molti volti e molte anime. L’offerta enogastronomica è un elemento centrale: ogni dettaglio è stato studiato con cura, ogni fornitore è umbro e produce seguendo una filosofia virtuosa, con qualità, rispetto sociale, trasversalità ed equità dei prezzi. L’identità umbra, quella vera e genuina, è il punto di riferimento e verrà comunicata in ogni istante di attività di Umbrò. Il bar di Umbrò è la prima istantanea golosa che appare appena varcata la soglia principale del locale: qui colazioni, spuntini veloci ed aperitivi. Salendo le scale ecco la zona ristorazione: a vista, con i cuochi intenti a spadellare e cucinare. C’è il banco gastronomia e un grande grill: l’offerta gastronomica è cucina umbra al 100%. C’è anche una zona ristorante più riservata, per una cena à la carte raffinata e tranquilla e nel periodo estivo si può godere di tutto questo in una magnifica terrazza esterna.
Gli appuntamenti culturali si vivranno in ogni angolo di Umbrò e ovviamente nel cuore intellettuale del locale, la bella sala conferenze dotata di tecnologie multimediali all’avanguardia. E’ proprio da qui che parte la “libreria diffusa” di Umbrò: libri d’arte e volumi che indagano le tendenze culinarie umbre e internazionali sono a disposizione dei clienti e dipingeranno ogni ambiente di Umbrò, anche quello che più di altri identifica l’Umbria gastronomica, il Mercato Temporaneo. Nel market la tradizione culinaria regionale è declinata attraverso l’offerta di centinaia di referenze: salumi, formaggi, vino, olio evo, legumi, frutta e verdure fresche tutte rigorosamente a Km zero. Qualche eccezione ci sarà, ma solo per garantire al cliente la possibilità di una spesa completa.
La selezione delle materie prime utilizzate e offerte all’interno di Umbrò è frutto di un accordo sancito con un protocollo d’intesa tra la Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria e Arci. Entrambe le associazioni condividono valori fondamentali come l’equità dei prezzi, la solidarietà e la cooperazione, la difesa e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio umbro.
L’identità dell’Umbria è il fertile terreno da cui nascerà il 20 giugno Umbrò: accento aperto per tutti.