Riccardo Foglietta
La prima giornata di Umbrialibri Terni è già iniziata, questa mattina presso la Sala dell’Orologio del CAOS, con la conferenza stampa di presentazione delle mostre “L’Arte Maivista di Frigidaire (1980-2013). Mostra vivente della Repubblica di Frigolandia” (curata da Frigolandia e Indisciplinarte) e “A look is the fire itself” di Anna Deflorian (curata da Canicola e Chiara Ronchini/Indisciplinarte).
L’assessore Guerra ha così introdotto l’evento: “Siamo orgogliosi di aver portato Umbrialibri a Terni con uno spazio, un luogo ed un tempo dedicati. Il tentativo fatto è stato quello di declinare tale manifestazione non soltanto intorno al concetto di “libro” classicamente inteso, andando a coinvolgere diverse forme di comunicazione. Ringrazio, quindi, le diverse associazioni presenti che, con il loro apporto, contribuiscono a dare un corpo ad Umbrialibri Terni. All’interno della manifestazione, infine, è stato previsto un progetto laboratoriale che darà la possibilità di esprimere la propria creatività, proprio poiché riteniamo che la cultura non sia solo consumo ma anche produzione.”
Illuminanti le parole di Vincenzo Sparagna, giornalista, scrittore, disegnatore, direttore sin dal 1980 di Frigidaire, storica testata a carattere satirico, e dal 2011 de Il Nuovo Male. Alla domanda: “Perché in Italia la satira fatica a rimanere a galla?”, posta da Jacopo Giombolini, collaboratore di Frigidaire e de Il Nuovo Male, Sparagna ha risposto: “Il percorso fatto da Frigidaire nel corso del tempo si è consolidato attraversando infinite difficoltà, in genere poste da istituzioni che faticano a riconoscere l’importanza della ricerca culturale indipendente. Nel 1986 ci aspettavamo che lo Stato rimborsasse, come previsto dalle legge, il sovrapprezzo della carta; la Commissione editoria dell’epoca, però, per ragioni di ostilità politica nei nostri confronti ci cancellò dalla lista dei creditori, costringendoci a decenni di miseria.”
“In generale – ha continuato Sparagna – manca l’intelligenza necessaria per comprendere quanto sia difficile il percorso della ricerca in sè. Nello specifico il problema per la satira è che, a causa del degrado culturale italiano, essa viene comunemente intesa solo come “barzelletta” comica, cortigiana perchè al servizio del potere. I personaggi televisivi che conosciamo si compiacciono nel ridere, anche di se stessi, quando ne viene proposta una parodia. La satira, invece, si basa su un rovesciamento del senso che appartiene al territorio nobile dell’ironia: è la grande consapevolezza che si acquisisce nel finale di una storia, una visione del presente con gli occhi disincantati e distanti del futuro, un passo in avanti rispetto al senso comune, in definitiva un modo per far pensare al presente.”
“A partire dal 1977 – ha raccontato il direttore de Il Nuovo Male – abbiamo approfondito l’intimo rapporto esistente tra forma e contenuto, forma e discorso, estendendolo a diversi campi della comunicazione e coniando, nel 1985 insieme ad Andrea Pazienza, il Maivismo, sostanzialmente una beffarda ripresa di quello che Marx considerava essere il mistero dell’arte, in grado di parlarci attraverso i secoli. L’arte, infatti, è rappresentazione non soltanto dell’esistente ma anche dell’inconoscibile, del mai visto. La Gioconda, ogni volta che viene osservata dallo stesso spettatore, viene vista per la prima volta: è, contemporaneamente, un’arte mai vista. Le grandi invenzioni non possono che nascere da questo tipo di ricerca, che richiede libertà ed ha i suoi tempi.”
“Insieme a molti ragazzi portiamo avanti tutto questo – ha concluso Sparagna – a Frigolandia, città ideale dell’Arte Maivista fondata a Giano dell’Umbria nel 2006, nonostante le difficoltà di carattere economico. Credo ciò dimostri che si può vivere per l’accumulo non di denaro ma di serenità e conoscenza, e che sia un modo per dare esempio di un certo modo di affrontare la comunicazione e la vita pubblica, senza sovradimensioni dovute ad interessi egoistici.”
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