Il rilancio dell’aeroporto dell’Umbria, almeno per ora, dovrà aspettare. Nello scalo di Perugia il clima è caldo. Un po’ a causa delle alte temperature dei giorni scorsi, un po’ perché burocrazia e il clima vacanziero ancora nell’aria potrebbero ritardare le necessarie operazioni per il rilancio dell’unico scalo umbro.
Tra le incognite, prima tra tutte, c’è quella dei voli in attesa di autorizzazione firmati FlyVolare. Si tratta della compagnia maltese che a partire da metà settembre, secondo quanto annunciato alla stampa, avrebbe promesso nove collegamenti nazionali e intemazionali, tra cui Milano, Lamezia Terme, Casablanca e Amsterdam. Come noto, la compagnia pronta a volare dallo scalo umbro non è ancora in possesso del Coa, il Certificato di operatore aereo richiesto alle autorità di Malta e della conseguente licenza, che non può essere rilasciata senza il Certificato. La burocrazia e le ferie di agosto avrebbero giocato un ruolo cruciale nel rallentare le pratiche necessarie per attivare i voli.
Alle vicende FlyVolare si sarebbero sommate anche alcune tensioni tra la società che gestisce lo scalo umbro e l’operatore FlyMarche che da un mese ha attivato sull’aeroporto di Perugia 5 voli su prenotazione: Olbia, Elba, Rimini, Zara e Lussino. Una specie di aero taxi da trenta posti o poco più, appunto, su prenotazione. Forse anche complici le ferie ma, secondo i bene informati, infatti, nei giorni scorsi sarebbero mancate alcune importanti comunicazioni tra i soggetti imprenditoriali in gioco.
Sull’argomento, il consigliere regionale Marco Squarta (Fdl) denuncia i disservizi dell’aeroporto e chiede una seduta con il presidente della II Commissione di Palazzo Cesaroni. “In questa fase post terremoto – dice Squarta – non possiamo permetterci di sbagliare, dirottando i tour operator verso gli scali vicini come Ancona o Pisa. E’ un momento molto delicato per la nostra regione e l’aeroporto rappresenta la nostra unica finestra verso il mondo. Per i turisti che decidono di trascorrere un periodo di vacanza nella nostra terra, indubbiamente, ma anche per gli umbri che intendono visitare altri Paesi sfruttando l’opportunità di avere uno scalo a pochi chilometri da casa. Ogni disservizio – prosegue il capogruppo di Fratelli d’Italia – ha costi elevati in tennini di credibilità e affidabilità, pertanto è necessario che i responsabili della Sase vengano a Palazzo Cesaroni a riferire a proposito di alcuni disguidi che si sono venuti a creare sia sui voli per Olbia che per quelli verso l’Albania”.