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Umbria: Ridurre le disparità di copertura tra territori per garantire la salute di fragili e anziani

In collaborazione con Adnkronos. Vaccinare non solo secondo l’età ma anche in base al rischio: le indicazioni del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale sono state subito accolte dalla Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg) dell’Umbria, che ha predisposto un percorso di accompagnamento per i suoi iscritti, per rendere più efficiente la copertura della popolazione.

Le novità del Pnpv 2023-2025 trovano pronta la regione, che già nel 2022 ha registrato risultati positivi nella protezione degli anziani, soprattutto per quanto riguarda l’antinfluenzale e il Covid.

“Grazie ai medici di medicina generale l’Umbria rappresenta un grande esempio di capacità vaccinale” ha dichiarato ad Adnkronos Salute Massimo D’Angelo, direttore Sanità e Welfare Regione Umbria, che è intervenuto all’avvio del progetto Fimmg Regione Umbria intitolato ‘Il ruolo del medico di medicina generale nel management della vaccinazione anti-herpes zoster: nuove prospettive per proteggere il paziente’.

“Ai dati raggiunti è corrisposto un ridotto numero di ricoveri in ospedale, in una regione in cui il numero degli over 65 è molto elevato. Parliamo soprattutto di persone immunodepresse, malati cronici affetti da bpco, diabete, patologie cardiovascolari, insufficienza renale. Perciò ci siamo subito attivati per garantire una pianificazione in base alle classi di rischio dei cittadini”, ha rimarcato D’Angelo.

La pianificazione strategica deve tener conto delle caratteristiche di una regione che ha caratteristiche orografiche e abitative complesse, con molti anziani residenti in zone disagevoli e in borghi poco serviti. Luoghi che però sono conosciuti dai medici di famiglia, la cui presenza è fondamentale anche “per ridurre le disuguaglianze nei servizi sanitari, che comunque ci sono. E infatti dobbiamo lavorare affinché il medico possa vaccinare anche a domicilio”, ha sottolineato il direttore Sanità e Welfare.

L’approccio che valorizza il rischio del cittadino, e non solo considera l’età, combacia con lo sguardo del medico di medicina generale, che “conosce il paziente, il suo quadro clinico, le terapie che segue e la familiarità per patologie”, gli ha fatto eco Michela Bovi, medico di medicina generale Fimmg Usl Umbria1 e componente della commissione regionale vaccini, presente all’avvio dell’iniziativa anche in qualità di responsabile scientifica.

Per dedicarsi di più alla prevenzione “il medico di famiglia ha bisogno di lavorare in gruppo, in coordinamento con il personale di studio per organizzare le campagne vaccinali e la chiamata attiva dei pazienti”, ha proseguito Bovi. Un metodo che è già stato implementato in Umbria, dove la maggior parte degli mmg lavora in micro-team.

L’impostazione dei nuovi obiettivi di prevenzione, quindi, pone al centro la condizione clinica dell’assistito, perciò occorre incentivare l’adesione per garantire maggiore salute. “Nel progetto che ha avviato Fimmg Umbria – continua Bovi – abbiamo coinvolto tutti i medici di medicina generale della regione per chiarire gli orientamenti del Pnpv 2023-2025 e soprattutto dare delle linee guida precise per quanto riguarda la formazione di coorti dei nostri pazienti a rischio herpes zoster”.

Il focus su questa patologia, che è causata dal risveglio del virus varicella-zoster con l’aumento dell’età ma anche in presenza di vulnerabilità, permette di incrementare la prevenzione di una “malattia sistemica, che colpisce ogni anno centinaia di migliaia di persone con conseguenze a breve e lungo termine, dal rash cutaneo al dolore cronico, fino a possibili meningiti ed encefaliti – ha rimarcato Bovi -. Quindi è assolutamente importante prevenirla”.