Si sono sfidati con degli ortaggi made in Cannara i quattro concorrenti di Masterchef giudicati da Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli: nella puntata del 22 febbraio infatti, gli ingredienti del Pressure Test sono stati portati da Davide e Diego Narcisi, fratelli trentenni fondatori dell’orto sinergico La Clarice, dove coltivano oltre 400 piante ed erbe per la haute cuisine.
Dalla balconata Michela, già finalista di Masterchef nella puntata del prossimo 29 febbraio, ha affidato una delle quattro tipologie di vegetale a ciascun concorrente: per Niccolò la Lithops (col sapore simile ai legumi e all’uva), per Sara la Begonia Rex (ideale in estrazione come accompagnamento di carni poco pregiate), per Antonio l’Origano Cubano (dal profumo di origano ma con sentori zuccherini), per Eleonora l’Enula Marina (dal sapore piccante e amaro con retrogusto di cocco).
Come riportava il Giornale del cibo un anno fa circa, il terreno dove oggi ha sede La Clarice Orto Sinergico a Cannara, è stato abbandonato per oltre 20 anni fino al momento in cui i due fratelli Narcisi, di 30 e 33 anni, hanno deciso di recuperarlo e trasformarlo in una vera e propria oasi dedicata alle erbe per l’haute cuisine. “Coltiviamo in permacultura (una tecnica di progettazione degli spazi agricoli dettata da principi di etica, rispetto della natura ed ecologia, ndr)” spiega Diego “e da subito l’obiettivo era fornire un prodotto e un servizio per l’alta ristorazione. Volevamo dimostrare che lavorando la terra si possono soddisfare le richieste dei grandi chef offrendo loro non soltanto erbe di altissima qualità, ma anche spunti, sapori e aromi che potessero rispondere ai loro percorsi di ricerca”.
E la creatività dei giovani cannaresi che hanno scelto di usare delle piante perlopiù ornamentali come ingredienti per la cucina non è passata inosservata: “Le vostre foglie si trovano nelle cucine di grandissimi ristoranti, consegnate a mano”, il plauso di Barbieri, mentre al termine della prova Cannavacciuolo ha ringraziato i due giovani cannaresi per “questo viaggio in un mondo interessantissimo”.