“Non bastano le ragioni dell'economia a farci uscire dalla cronaca, bisogna recuperare la visione soprannaturale delle cose”. L'appello dell'arcivescovo Riccardo Fontana è risuonato forte nella chiesa di Pissignano questa mattina dove ha presieduta la messa in ricordo dei quattro operai morti alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno esattamente un anno fa, dopo l'esplosione avvenuta intorno alle 13. Il presule si è rivolto ai presenti, tra cui la governatrice dell'Umbria Lorenzetti, il sindaco di Campello Pacifici, i familiari di Giuseppe Coletti, tanti bambini della città, numerose famiglie ed anche alcuni dipendenti dell'azienda dove si verificò la tragedia il 25 novembre 2006.
“Ad un anno dal più terribile disastro che ha colpito Campello, questo piccolo paese incantato, ricordiamo Maurizio Manili, Tullio Mottini, Giuseppe Coletti e Vladimir Todhe che in pochi secondi hanno perduto la vita. La comunità cristiana – ha proseguito monsignor Fontana nell'omelia – gli porta rispetto, ma vuole accogliere il monito di quella tragedia di cui furono vittime.
La vita delle persone è un valore assoluto, non si può transigere mai. Sappiamo che ogni retorica tornerebbe a offendere le famiglie delle persone che non vogliono essere dimenticate”.
“Gli interessi mondani – ha detto poi – non fanno parte della speranza della comunità cristiana. Mai più vite umane siano consegnate alla morte sul lavoro. La sicurezza degli operai richiede ben più del rispetto delle norme, è frutto di una convinzione sociale che ci coinvolge tutti. Ognuno faccia la parte sua, nessuno di noi può fare solo da spettatore. La giustizia, l'amore e la pace sono i pilastri della società irrinunciabili per i cristiani ma condivisi dalle persone di buona volontà”.
Il vescovo ha poi invocato la “pace per i defunti, vittime di un mondo ingiusto di cui anche noi siamo parte. Mai più nessuno – ha concluso – abbia a morire di lavoro”.
Mentre nella chiesa di Pissignano si teneva la liturgia commemorativa, numerosi esponenti sindacali hanno presidiato l'azienda campellina. Sono stati poi raggiunti dai familiari di uno degli operai scomparsi nella terribile esplosione, Giuseppe Coletti, tra cui la vedova che, accompagnata dal sindaco Pacifici e dalla presidente Lorenzetti ha lasciato un mazzo di fiori davanti al cancello dell'azienda. All'interno una composizione floreale “in memoria delle vittime”, posta dalla famiglia Del Papa. La vedova Coletti ha provato contrarietà nel vederli: “Se potessi quei fiori li butterei via – ha detto – se non altro perché in tutto questo tempo a noi non hanno mandato nemmeno un messaggio di condoglianze”.
I sindacalisti presenti, tra i quali Filippo Ciavaglia e Mario Bravi della Cgil, si sono stretti attorno alla famiglia ed alle istituzioni, osservando un minuto di silenzio, tra la commozione e le lacrime generali, davanti alle lamiere contorte dal fuoco divampato un anno fa. Tutti hanno auspicato che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda in tempi rapidi. “Questo non è un incidente sul lavoro come tanti altri – ha spiegato Bravi – ma una tragedia immane”.
Appeso al cancello della Umbria Olii anche uno striscione da parte dell'azienda, che avrebbe voluto che la messa si fosse svolta al suo interno, con su scritta la “Preghiera semplice” di S. Francesco: O Signore, fa di me uno strumento della tua Pace:
“Dove è odio, fa ch'io porti l'Amore.
Dove è offesa, ch'io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch'io porti l'Unione.
Dove è dubbio, ch'io porti la Fede.
Dove è errore, ch'io porti la Verità.
Dove è disperazione,ch'io porti la Speranza”.
(Aggiornato alle ore 23.10)