Il Consiglio provinciale di Terni ha approvato ieri all’unanimità un ordine del giorno riguardante la situazione di Umbria Mobilità, proposto da FdI e Pdl e illustrato da Torquato Petrineschi (FdI). Nel testo votato dall’assemblea di Palazzo Bazzani si esprime preoccupazione per la vicenda e si avanzano alcune richieste da rivolgere alla Regione e ai vertici di UM. Nell’ordine del giorno si ricorda infatti la necessità di salvaguardare il personale e mettere in sicurezza gli stipendi, mentre contestualmente si sottolinea l’opportunità di mantenere un adeguato livello del servizio per fasce deboli e politiche dei prezzi. Sotto l’aspetto economico-finanziario infine il Consiglio provinciale reputa di grande importanza il mantenimento delle tratte su Roma per garantire un livello di risorse tale da poter consentire anche investimenti. L’ordine del giorno è stato approvato a margine dell’atto votato a maggioranza ( 12 favorevoli del centrosinistra e 10 astenuti dell’opposizione) relativo alle linee guida del piano di ristrutturazione e rilancio di Umbria Mobilità.
Nel corso del dibattito aperto dall’illustrazione dell’assessore ai Trasporti Domenico Rosati, prima del voto, la minoranza ha chiesto la salvaguardia di Atc Servizi, mentre Pietro Valentini Marano (FdI), prendendo spunto dalle dichiarazioni rilasciate in apertura di lavori da Zefferino Cerquaglia (Psi) (“occorre un programma di fine legislatura per rompere l’immobilismo attuale e far riassumere il ruolo di protagonista alla Provincia”), ha affermato che “la maggioranza non esiste più e che il presidente Polli deve prenderne atto perché senza di noi la maggioranza non ci sarebbe”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Enrico Masciarri (Pdl), mentre Massimo d’Antonio (Udc) ha sottolineato la scarsa capacità decisionale dell’amministrazione. Il capogruppo Pdl Francesco Abbate ha affermato che “la situazione in Provincia riflette quella di un centrosinistra che a livello locale e regionale è in grande difficoltà ed è ormai in crisi”. “Non è vero che non c’è più una maggioranza – ha ribattuto il capogruppo Pd Roberto Montagnoli – i numeri lo dimostrano e non vengono inficiati da una posizione singola, tra l’altro non nuova in questa consigliatura”. Montagnoli ha ricordato la necessità di “un percorso di corresponsabilità di questo Consiglio per un programma di fine mandato che su fissi alcuni punti in grado di salvaguardare la storia e la dignità di questo ente”.