La prima pagina del quotidiano Il Sole 24 Ore dedica un bel titolo all’Umbria, in testa alla classifica del «Taxpayer» (il rapporto tra livello delle imposte e spese per i cittadini In Umbria il mix ideale tasse-servizi). Un buon risveglio in edicola quello di oggi per la regione verde. “Un mix vincente tra tasse e servizi pubblici”, così il cartaceo economico definisce i 25 indicatori che hanno portato l’Umbria e di seguito le Marche a svettare rispetto alle regioni più grandi.
Piccolo è meglio. L’elaborazione realizzata dal Centro studi Sintesi per II Sole 24 Ore su 25 indicatori punta infatti a individuare, a livello territoriale, le aree dove le tasse pagate producono i migliori “frutti” in termini di infrastrutture, istruzione, salute, sicurezza, ambiente e benessere economico. La Regione ideale esiste solo sulla carta: è la combinazione tra il livello più basso di imposte della Calabria e l’alto tasso di servizi del Veneto. La classifica, concreta, delle Regioni misura la distanza dalla situazione ideale. Lo scarto minore e quindi il primato vanno all’Umbria, che rispetto allo scorso anno guadagna tré posizioni e toglie lo scettro alle vicine Marche, ora al secondo posto. «Non stupisce che a vincere – osserva Gabriele Bottino, docente di diritto degli enti locali all’università Statale di Milano – siano due piccole Regioni del Centro Italia, dove la qualità dei servizi è alta sia nelle città sia nei piccoli paesi in relazione al livello della tassazione».
La presidente della Regione Catiuscia Marini considera «un dato molto importante anche sotto l’aspetto politico» il risultato della ricerca pubblicata dal Sole 24 ore secondo la quale in Umbria è al top nel rapporto tra servizi e tasse. «Si può essere molto riformisti mantenendo comunque un livello basso di imposizione fiscale. In questi anni – ha tra l’altro sottolineato Marini – abbiamo difeso il welfare senza mai abbassare le risorse a esso destinate. Compensando anzi i tagli dei fondi governativi». «Essere al top – ha aggiunto – è un riconoscimento importante per la politica che portiamo avanti. Come Regione in 12 anni non abbiamo mai fatto ricorso alla leva fiscale. Anzi, in diversi casi, abbiamo alleggerito la pressione (mantenuta su livelli medio-bassi) mantenendo inalterato il livello dei servizi. Un’ impostazione che considero molto riformista».