Non si può certo dire che a Perugia gli artisti di grido non vogliono tornare volentieri, a parte quel musone antipatico di Keith Jarrett. Nella composizione del cartellone dei concerti all’Arena Santa Giuliana, il 90% dei nomi fino ad ora scritturati sono tutti “graditi ritorni”.
Ora andrebbe capito meglio per chi è di maggior soddisfazione il detto “ritorno”, se per le tasche degli artisti o per il pubblico. Di fatto però alcuni beniamini festivalieri, come il monumentale Armando Anthony Corea, detto “Chick” , come Hiromi (vecchia scoperta di UJ) o la sciccosa Diana Krall, rappresentano, pur nella loro ricorrente ciclicità, la salvezza dalle frescacce tipo The Chainsmokers (così, giusto per citare uno dei flop più assurdi degli ultimi anni di UJ).
In questo senso Perugia e Umbria Jazz valgono bene una rimpatriata. Talmente merenda tra gli amici, che rispunta fuori il 75enne liftatissimo George Benson, uno che di torcoli e arvoltoli ne ha mangiati parecchi. E che Dio ce li conservi a lungo gli amici.
E quindi, dopo i già annunciati King Crimson, Diana Krall e Paolo Conte, ecco quello che accadrà ad Umbria Jazz 19 all’Arena Santa Giuliana, secondo la nota stampa di UJ:
Il 15 luglio un doppio set con Hiromi e George Benson.
Hiromi torna a Umbria Jazz nella formula sempre affascinante del piano solo, dopo che, due edizioni fa, aveva suonato sul palco dell’arena in duo con l’arpista colombiano Edmar Castaneda. Nella solo performance pianistica Hiromi riesce a esprimere nel modo migliore la multiforme vena creativa, supportata da una tecnica straordinaria che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Un talento, il suo, che sfugge ad ogni etichetta e classificazione di genere. Le influenze rock, progressive, jazz, fusion l’hanno resa un’artista originale che ottiene grandi riconoscimenti e premi per tutti i suoi dischi.
Chitarrista jazz tra i più grandi di sempre, cantante di r&b, crooner, songwriter dalla vena soul, pop star: George Benson è artista dal multiforme talento. Basta guardare le diverse categorie in cui ha vinto i suoi dieci Grammy (con venticinque nominations) per capire che pochi come lui hanno saputo compiere una sintesi virtuosa e artisticamente rilevante tra le varie anime della Black Music.
Il 16 luglio serata dedicata alla musica latina con due progetti di Chick Corea e Richard Bona.
Con The Spanish Heart Band, l’ultimo dei tanti progetti cui ha dato vita Chick Corea, mai così attivo e creativo come in questi ultimi anni, si accende uno spot sull’anima latina del grande jazzman. I fans di Corea ricorderanno certamente che My Spanish Heart (1976) è anche il titolo di un disco di grande successo con cui Corea traduceva in suono la sua passione per la musica ispanica ed il flamenco (fondamentale in tal senso fu la collaborazione con Paco de Lucia, leggenda del flamenco).
Il nuovo “Flamenco Project” di Richard Bona ha preso forma tra Madrid e Barcellona ed è stato ispirato da un concerto di Paco De Lucia. Fedele alla sua visione della musica, che si propone di superare i paletti dei generi codificati, Richard Bona con Bona de la Frontera fonde i ritmi africani e le tradizioni andaluse per immaginare un “nuovo flamenco”. Con lui una band di assoluto livello in cui spicca il madrileno Antonio Rey, considerato il nuovo astro della Guitarra Flamenca.
Riepilogo:
Diana Krall 13 luglio ore 21Arena santa Giuliana
Paolo Conte 14 luglio ore 21,30 Arena Santa Giuliana
Hiromi / George Benson 15 luglio ore 21Arena santa Giuliana
Chick Corea / Richard Bona 16 luglio ore 21Arena santa Giuliana
King Crimson 18 luglio, ore 21,30, Arena Santa Giuliana
Foto repertorio TO-Hiromi (Carlo Vantaggioli)