Cultura & Spettacolo

Umbria Jazz Spring, “A Terni è stata una prova generale” | Quasi 1700 spettatori per 4 concerti

“Qualsiasi valutazione su Umbria Jazz Spring che si è conclusa lo scorso 17 aprile a Terni non può prescindere dal fatto che si trattava di una edizione zero”. Questa la prima valutazione dell’evento ternano organizzato dalla corazzata di UJ nelle parole del Vice Presidente della Fondazione, Stefano Mazzoni.

Una prova generale, quindi, di tempi, luoghi, formule, scelte artistiche, feeling con la città e della città, “Ci sarà tempo per consolidare il tanto di positivo che è emerso e lavorare a quanto dovrà essere affinato”, aggiunge Mazzoni.

“Innanzi tutto, però, il dato di fondo è questo: Umbria Jazz recupera una città che è legata a momenti importanti della sua storia. Lo ha fatto con disponibilità di tutti e con grande umiltà nell’imparare a confrontarsi con un ambiente diverso da Perugia e Orvieto. Terni ha risposto con grande partecipazione. Grazie quindi ai ternani, alle istituzioni della città e alla diocesi, che ha messo a disposizione la chiesa di San Francesco ed il Duomo.”

“I lati positivi– spiega nella nota il vice presidente della Fondazione- sono stati senza dubbio l’apertura con il bellissimo progetto di Paolo Fresu e la chiusura con il duo Peppe Servillo – Danilo Rea, le street parade dei Funk Off ed il magnifico London Community Gospel Choir. Non considerando i Funk Off, si sono registrati circa 1600 – 1700 spettatori per questi quattro concerti. Ovviamente Umbria Jazz ha fatto scelte artistiche compatibili con l’atmosfera delle cerimonie religiose della settimana santa e con il gioioso clima della Pasqua.”

“Bisognerà riflettere sui concerti pomeridiani i giorni di Pasqua e Pasquetta– conclude nella nota Stefano Mazzoni-  soprattutto se di nicchia come può esserlo un evento jazz. Infine, maggiori erano le attese per Incognito. In sostanza, Umbria Jazz Spring ha dimostrato di avere grandi potenzialità ed ha fornito in questo numero zero gli elementi su cui lavorare”.