Categorie: Cultura & Spettacolo Perugia

Umbria Jazz, John Legend e il meritato relax del pubblico di Perugia/ 2 ore di Soul, Pop e molto altro

Carlo Vantaggioli

Finalmente un po’ di relax al Santa Giuliana, con un artista come John Legend, uno che non gli importa se ci sono migliaia di cellulari puntati su di lui. Finalmente un po’ di sano divertimento oltre il contratto e le regole di ingaggio. Ma soprattutto un pubblico animato di buone intenzioni, di quelli che fa sobbalzare le assi del praticabile dell’Arena. C’erano quasi 2mila persone ieri sera (8 luglio ndr.) ad ascoltare il “leggendario” John Legend, ormai famoso ogni oltre confine per Who did that to you, colonna sonora di Django Unchained di Quentin Tarantino. Il giovane artista di Springfield, conosce il fatto suo. Sa stare come pochi sul palco con “l’aggravante” di chi sa anche suonare. Legend infatti è un bravissimo pianista e non manca di mettersi in luce per questa qualità anche a Perugia.
L’artista è interessante, seppure come genere musicale non lo si può inquadrare con una precisa definizione. Legend pratica il Soul, il Rhythm and Blues, il Pop, ma anche accenni di sonorità urbane come il Rap. Uno dei pezzi suonati in concerto è talmente europeo che sembra scritto dai gloriosi Style Council, BritPop a “manetta”, si direbbe. Una produzione forte alle spalle e molte idee chiare, Legend ha capito molte lezioni in questo senso. Quella di Marvin Gaye, di Al Jarreau, Earth Wind & Fire, e molti altri, tutti presenti nelle note e nella voce sentita a Perugia.
Sta in questo mescolare generi diversi che si capisce il percorso dell’artista, uno che canta e suona per due ore filate senza interrompersi mai, una canzone dietro l’altra, con un fisico bestiale. Ma anche un gruppo invidiabile di musicisti e due coriste, “fuori dal coro”, intubate in fasciatissimi vestitini azzurro-polvere, con una voce di tutto rispetto. Niente a che vedere con le storiche coriste di “peso” dei gruppi simili a questo di Legend.
Insomma un bel sentire e un bel vedere. E che ce n’è per tutti i gusti lo si capisce anche da come è composto il pubblico presente. Si va dai bambini di 6-7 anni con le mamme e i papà. Giovani di ordinanza, e tante signore, molte in gruppo, dai 40 in su. La descrizione appena fatta è sociologicamente interessante perché Legend piace a 360°. E siccome il tipo è anche un gran pomicione da palcoscenico, ecco che le signore adulte non disdegnano di emettere gridolini e muoversi affannate quando il marpione fa le occhiatacce o muove il bacino alla Elvis The Pelvis.
Non manca la scenetta del “Perugia…non voglio ballare da solo stasera…”. E tac… si materializza una ragazza del pubblico sul palco, unta dal Signore-Legend, che si mette a ballare con lo sciupafemmine. Alla fine la giovanotta si guadagna anche una rosa ed un abbraccio sudatissimo del cantante. Una Sacra Sindone praticamente.
E per fare in modo che tutto abbia un senso l'artista suona e canta in “Solo” al piano, due cover ben ri-arrangiate ed eseguite come Dancing in the Dark del Boss- Bruce Springsteen e Bridge over troubled Water di Simon & Garfunkel. Il momento più intimo della serata al Santa Giuliana.
Insomma gran bel successo e con un prezzo (40 euro posto unico ndr.) che alla fine è sopportabile, visto che si può anche fare qualche video e foto con il cellulare.
Niente di nuovo sul fronte “patatine-costose” però, quello si il vero dramma. Si spera in un “prezzo politico”.

Stasera appuntamento italiano con Pino Daniele e Mario Biondi.

Riproduzione riservata

Foto: Nicola Palumbo e Carlo Vantaggioli