Umbria Jazz 24, Hiromi "nidodirondine" è sempre una sorpresa per il pubblico di UJ - Tuttoggi.info

Umbria Jazz 24, Hiromi “nidodirondine” è sempre una sorpresa per il pubblico di UJ

Carlo Vantaggioli

Umbria Jazz 24, Hiromi “nidodirondine” è sempre una sorpresa per il pubblico di UJ

Mer, 17/07/2024 - 07:37

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La serata si apre con Lizz Wright reduce dal successo al Festival di Spoleto. Hiromi accolta con affetto dal pubblico di UJ

Se non fosse per la cotonatura dei suoi capelli- un sorta di cespuglio simile ad un nido di rondine– immodificabile da una decina e più di anni, Hiromi Uehara è una continua sorpresa per il pubblico di UJ che l’accoglie con affetto ogni volta che rimette piede all’Arena Santa Giuliana.

Lo stile inconfondibile nell’aggredire la tastiera e la mostruosa tecnica che le consente di produrre sonorità descrittive anche con una sola mano, velocissima, senza differenze tra armonie e tema, mescolando tutto per poi riprendere all’improvviso il filo conduttore come se niente fosse, piace ai jazzofili sin dal 2002 anno in cui fece capolino per la prima volta a Perugia presentata da Ahmad Jamal (qualche mese dopo uscì il primo disco a suo nome per Telarc). Dopo quella prima volta è tornata in più edizioni del festival con diverse formule, dal piano solo al duo con l’arpista Edmar Castaneda, accolta sempre con grande calore dai suoi sempre più numerosi estimatori.

Bambina prodigio (primo recital a sei anni), Hiromi si trasferì ventenne negli Stati Uniti, dove studiò e si diplomò al Berklee. Da allora, la sua carriera è stata brillante e sempre in ascesa: tra gli highlight il bellissimo Trio Project ed il duo dal vivo al Budokan di Tokyo con il mentore Chick Corea che la scoprì. Nel 2011 ha fatto parte della formazione del disco di Stanley Clarke che ha vinto un Grammy come Best Contemporary Jazz Album.

Una delle sue caratteristiche è sempre stata la “fanciullezza” nel suonare come anche nel comporre. In ogni suo lavoro si può sempre trovare uno scherzo, un ammiccamento, uno strilletto con la mossetta. Qualcosa nella sua predisposizione artistica che è direttamente mutuabile dalla sua voce, bambina e immodificabile, come il nidodirondine, del resto.

Il suo ultimo lavoro Sonicwonder (2023), filo conduttore del concerto all’Arena, è “la più dura e funky” band della funambolica pianista la cui genesi risale al 2016. È un esplosivo quartetto senza confini musicali definiti e autore di una spregiudicata miscela elettrica ed acustica di jazz-rock-funky.

Protagonisti con Hiromi ci sono anche Adam O’Farrilltromba, Gene Coyebatteria e Hadrien Feraud al basso. Dentro vi si trova di tutto, come il pezzo esemplificativo della voglia di divertirsi come Bonus Stage (che non è stato suonato a Perugia), che si apre quasi come se fossimo tutti protagonisti di un videogioco.

Hiromi dice di se e della sua arte, “Non voglio dare un nome alla mia musica. Altri possono mettere un nome a quello che faccio. È la sintesi di ciò che ho ascoltato e che ho imparato. Ha qualche elemento di musica classica, qualche altro di rock o di jazz, ma io non voglio dargli un nome.”

E naturalmente si sbaglia di grosso chi pensa che il tutto sia solo un modo furbetto di accattivare l’ascolto degli appassionati. In Hiromi c’è tutto un mondo, senza nomi appunto, e tutto da scoprire. Ed anche echi dei suoi maestri e delle sue origini orientali (il brano Polaris ne è un esempio calzante). Non è strano infatti ritrovare nelle sue composizioni qualche passaggio che faccia ricordare i suoi maestri, Jamal, ma soprattutto Chick Corea, senza dimenticare quelle sonorità che solo un Koto può produrre.

Il giorno che Hiromi dovesse disfare il suo nido di rondine, non sapremmo davvero che aspettarci. Ma attendiamo fiduciosi e soprattutto, sereni!

La serata all’Arena

Una serata, quella del 16 luglio a Perugia, cominciata sotto i migliori auspici con Lizz Wright, reduce dal successo nell’esordio umbro a Spoleto lo scorso 11 luglio, per la 67 ^ edizione del Festival dei Due Mondi. Una miscela di Gospel, Blues e Soul che piace ovviamente alla platea di Perugia.

Foto: Leopoldo Vantaggioli-Tuttoggi.info

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