Attesissima conferenza stampa finale di Umbria Jazz edizione 24. Dopo le notizie sull’affluenza di pubblico nel primo weekend che aveva segnato 20mila presenze, grazie anche al potentissimo traino di Lenny Kravitz (in 11mila al Santa Giuliana). tutta la stampa non stava nella pelle per sapere come fosse finita la cosa, a meno di due concerti in programma all’Arena nella serata del 21 luglio dalle 21 in poi -di cui uno decisivo come quello del ritorno di Djavan.
E il Presidente della fondazione, Gian Luca Laurenzi accontenta tutti senza girarci intorno e pronunciando le due magnifiche e taumaturgiche cifrette, che tanto “ette” proprio non sono: 42mila biglietti venduti (e non solo emessi) per un incasso lordo di 2.400,00 milioni di euro. Boom!
Probabilmente il migliore risultato di sempre, di pochissimo inferiore rispetto all’incasso dell’anno di Bob Dylan. Ma sicuramente molto più importante per il pubblico registrato.
Circa 250 eventi distribuiti su dieci giorni, per la maggior parte gratuiti; dodici diverse location. Ottantasette band in cartellone con quasi seicento musicisti. Tanta musica, ma anche seminari di formazione, iniziative e laboratori per i bambini, enogastronomia, dj set per dieci giorni che hanno visto Perugia invasa come mai da migliaia di appassionati e turisti.
Ottimo risultato per la nuova location della Terrazza del Mercato Coperto e per il Conad Jazz Contest, che ha visto vincere lo Scannapieco-Geremia 5et.
Successo anche dal punto di vista musicale, con i grandi nomi impegnati all’Arena Santa Giuliana che hanno regalato al pubblico serate magiche e indimenticabili e che Tuttoggi.info vi ha raccontato per la quasi totalità dei giorni di programmazione.
Il Teatro Morlacchi, dedicato al jazz più ortodosso, ha totalizzato oltre 5 mila paganti. Notevoli anche i dati alla Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria, con oltre 2 mila biglietti. Il Jazz ortodosso, tema anche dell’intervento del Direttore Artistico, Carlo Pagnotta che con la consueta schiettezza e ruvidità spiega come sono evoluti i festival di carattere internazionali, cerchia di cui fa parte ai piani alti anche UJ. “Oggi sui social ogni cretino dice la sua sulla manifestazione– chiarisce il Patron– in riferimento alla contaminazione di certi concerti all’Arena (Kravitz, Toto, Chic etc). Ma io dico che un Festival così ha bisogno di contaminazioni e poi chi vuole il jazz vero basta che vada a sentire i concerti al Morlacchi“. Insomma non manca nulla a Perugia.
La discussione è vecchia come il cucco, e anche noi di Tuttoggi ne abbiamo fatto parte in tempi non sospetti. Un conto è avere ben chiaro dove sta andando l’organizzazione di manifestazioni di livello internazionale come UJ che compete con Montreux Jazz e Newport, tutte tra le prime 3 del mondo, e un conto invece le scelte artistiche intese in termini di qualità. E facciamo un esempio concreto che conosciamo bene: una coppia di DJ- pessimi a nostro parere-come i Chainsmokers, costati quasi 300mila euro, andati in scena al Santa Giuliana nel 2018 in uno spettacolo finito con il classico “bagno di sangue” di pochissimi spettatori, anche molto annoiati.
Poi ti arriva un Lenny Kravitz che con 11mila spettatori e il centro storico completamente intasato e bloccato, che ti fa benedire la contaminazione nei secoli dei secoli (era già successo con Prince o Lady Gaga etc). Ecco come si può chiarire il busillis. Ben venga la contaminazione se le scelte, qualitativamente, premiano l’organizzazione e i conti della manifestazione. Tanto i cretini da social rimarranno sempre attivi, ma senza nessuna possibilità di incidere seriamente rispetto a chi ci mette la faccia, come fa Pagnotta Carlo da decine di anni, anche e soprattutto quando chiede scusa pubblicamente.
Di assoluto rilievo anche i risultati del festival online: il volume di traffico digitale organico (social, sito) ha raggiunto oltre 1 milione di persone, con il media team di Umbria Jazz che ha realizzato nei giorni del festival 10 terabyte di materiale multimediale tra video e foto. Tantissimi gli utenti che hanno pubblicato stories su Instagram taggando l’account di UJ o utilizzando l’hashtag ufficiale. Grande attività anche da parte degli artisti, che hanno pubblicato storie direttamente dai palchi.
Radio Monte Carlo, radio ufficiale di Umbria Jazz, è stata anche quest’anno il cuore pulsante di Perugia con 124 ore di diretta in dieci giorni, 8 conduttori, staff direttivo, tecnico e redazionale sempre presente, una postazione da 11 metri per 7 comprensiva di studio della diretta, ufficio, lounge, una zona riservata all’accoglienza, una alle interviste e una ai live oltre a un corner fotografico dedicato agli ascoltatori. Un impegno considerevole teso all’unico obiettivo di coinvolgere il pubblico, quello presente a Perugia e quello all’ascolto, facendogli godere appieno l’unicità dell’evento.
“Si conferma anche in questa edizione l’impegno green di UJ– aggiunge il Presidente Laurenzi– Tra le tante iniziative un solo ma significativo dato: l’utilizzo delle borracce da parte dello staff ha prodotto un risparmio di oltre 650 kg di plastica, con una riduzione di circa 1.500 bottigliette di plastica al giorno.“
Presenti alla conferenza stampa anche la neo-sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi al suo debutto ufficiale nella squadra di UJ che si inerpica- con successo- in una mtafora del Jazz come inclusione. Subito benedetta dal Patron Pagnotta che le butta li un , “la sindaca comincia bene…”, che in certe liturgie vale più della benedizione crismatica del Prevosto. Subito rincorsa però da un monito sulfureo sulle location di spettacolo che UJ aspetta come il pane. “Attendiamo notizie certe su Pavone, Turreno e anche ex-cinema Lilli. tante parole ma ancora niente”, marchia a fuoco Patron Carlo che fa intendere come cominciare bene non significa necessariamente, finire meglio.
Assiste con una certa sospensione di giudizio la Governatrice, Donatella Tesei, che per non saper ne leggere ne scrivere, parla bene di Pagnotta che male non fa. Ed in ogni caso solo frasi di circostanza si possono dire perchè i conti sono splendidi e nessuno ci può mettere il becco, se non per riconfermare l’impegno della Regione che è sostanzioso.
E quando tutto fila liscio dalla platea dei giornalisti nemmeno una domanda e in 40 minuti tutto finisce in gloria. E così sia!
Arrivederci a Umbria Jazz Weekend a Terni dal 12 al 15 settembre e a Umbria Jazz Winter a Orvieto dal 28 dicembre 2024 al 1° gennaio 2025.