Raccogliendo l’istanza di Giuliano Giubilei, che ha il copyright su Rete Civica, nome del suo gruppo a Palazzo dei Priori, per la nuova alleanza nel centrosinistra, alternativa al Pd e ai civici di Andrea Fora, è stato scelto il nome di “Umbria Civica, Verde e Sociale”. Dentro, la federazione di diverse liste civiche già presenti nei Comuni umbri Umbria dei Territori (anche se con alcune defezioni verso i civici di Fora), la federazione delle liste civiche di sinistra L’Altra Umbria, il Movimento delle Idee e del Fare, Europa Verde e il Partito socialista. Un’alleanza, appunto, che mette insieme civici già rodati e di diverse aree politiche, ambientalisti e socialisti.
Una coalizione che si presenta come alternativa al Pd ed al Cantiere Civico, almeno se il candidato presidente resterà Andrea Fora. Non per la figura del presidente di Confcooperative Umbria, ma per le modalità con le quali si è arrivati alla sua candidatura. Che sia stata un’autocandidatura o che ci sia stato un preventivo via libera da parte del Pd in difficoltà dopo il caso Sanitopoli, civici, socialisti e verdi si sono scavalcati da una decisione sulla quale nessuno si è confrontato con loro. E allora, per tornare a dialogare, occorre azzerare tutto. Anche se poi, come ha fatto notare lo stesso Fora nell’ultimo suo appello, sul programma le posizioni non è che siano poi così lontane. Anche se il principale collante resta lo spauracchio della destra sovranista che sembra destinata a portare Donatella Tesei a Palazzo Donini.
Anche perché a passare per coloro che hanno rotto il fronte del centrosinistra spalancando le porte della Regione, per la prima volta nella sua storia, alla destra, non ci stanno. “Il tempo stringe per tutti – dicono – e non per nostra responsabilità”. L’alleanza rischia di romperla ci ha fatto fughe in avanti. E nel mirino finisce il commissario dem Walter Verini, che a parole continua a dire di voler dialogare con tutti, ma nei fatti tira dritto per una strada che sembra già tracciata da prima dell’estate.
Porta chiusa, dunque? Non ancora. Almeno fino alla metà di settembre, quando “chiuderemo su alleanze e candidati” spiegano. Nel frattempo, pronti a sedere intorno ad un tavolo anche con i civici di Fora e con il Pd (anche se alcuni manifestano insofferenza rispetto a questa ipotesi), purché si segua quel “metodo partecipativo” già rodato in molti Comuni: programma e convergenza sulle idee, definizione delle alleanze, candidati, “da far vagliare ai cittadini”.
Quanto ai candidati, i civici erano pronti a mettere in campo i sindaci di Gubbio (Stirati) e di Assisi (Proietti). Il primo ha però manifestato pubblicamente il suo appoggio a Fora; la seconda ha chiarito la propria posizione con il segretario dem Verini. E allora resta in pista un altro sindaco, il socialista Luciano Bacchetta da Città di Castello, che è anche presidente della Provincia. Ma per ritrovare l’unità potrebbe tornare in ballo anche il nome di Luca Ferrucci, compagno di viaggio di Fora nel cantiere civico, ma da quest’ultimo sorpassato in estate. Insomma, si può tornare a parlare tutti insieme del programma e della coalizione, ma se si toglie da tavolo il nome di Andrea Fora.
Una coalizione che non rinuncia ad allargarsi anche a sinistra. Perché la sinistra “non sta già da un’altra parte”: il dialogo con Articolo 1 è aperto; “Sinistra Italiana e Rifondazione ci appoggiano” assicurano.
Il fronte socialista, intanto, cerca di ricompattarsi, approfittando delle difficoltà del Partito democratico dopo lo scandalo della Sanitpoli perugina e le polemiche seguite al commissariamento. Coinvolta anche la componente di Socialismo 21. A vuoto, invece, il tentativo di riportare nella casa socialista Nilo Arcudi, che con la sua lista civica ha fornito un’importante aiuto ad Andrea Romizi. Ad Arcudi non dispiacerebbe di ricompattare la pattuglia socialista, ma i tempi sono prematuri. Tanto più che lui oggi, proprio grazie al sostegno dato a Romizi, ha assunto la carica di presidente del Consiglio comunale di Perugia. E poi, il 27 ottobre, partire a fianco di Donatella Tesei appare più conveniente.