Categorie: Istituzioni Umbria | Italia | Mondo

Umbria, Cintioli verso il Consiglio Regionale / Succede al compianto Tomassoni

Gli uffici della Presidenza del Consiglio regionale sono al lavoro per procedere alla surroga di Giancarlo Cintioli che sostituirà così il compianto Franco Tomassoni, l’assessore regionale alla sanità venuto a mancare la sera di mercoledì scorso. La comunicazione ufficiale non è ancora arrivata ma sembra ormai questione di ore, più per risolvere alcuni dettagli burocratici che altro. Il parlamento regionale, infatti, è convocato per domani, ma rischia di non essere legittimo proprio per la mancanza di uno dei membri. L’idea, a quanto trapela, è quella di iniziare i lavori con la commemorazione di Tomassoni, da sospendere subito dopo per procedere alla surroga.
Cintioli, come si ricorderà era risultato il secondo dei non eletti alle ultime regionali 2010. Una manciata di voti separavano l’ultimo degli eletti (Locchi) dal politico spoletino. In mezzo si era piazzato Manlio Mariotti, entrato la scorsa primavera in Consiglio al posto di Gianluca Rossi eletto in Senato. Per Cintioli, dimessosi poche settimane fa da assessore della Giunta Benedetti anche alla luce del disavanzo di bilancio, sta quindi per cominciare il secondo mandato da consigliere regionale (il primo fu svolto nel Lorenzetti II). La chiamata, a sentire i bene informati, non precluderà l’ipotesi di una sua candidatura per le prossime amministrative. “Se il partito sarà compatto – dicono i fedelissimi – vedrete che farà la sua battaglia, rinunciando anche allo scranno umbro”. Troppo presto comunque per dirlo. Il partito spoletino si presenta letteralmente spaccato, in forte inversione di tendenza che lo sta spingendo verso il centro, ovvero verso l’area dei renziani e dei bocciani. Tanto che stasera non è poi tanto sicura la riconferma del segretario Andrea Bartocci alla guida del piddì locale. Una situazione che ha convinto qualche consigliere comunale dell’area cuperliana – che ormai soffre l’ascesa dei ‘centristi’ – a minacciare di togliere l’appoggio a Benedetti. “No Bartocci? Allora no anche a Benedetti…fino ad aprile”. Come a dire che il primo cittadino dovrà comunque sudare le sette camice se vorrà essere ricandidato per il secondo mandato.
© Riproduzione riservata