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Umbria, cambia il turismo | Novità per bed & breakfast e bando per Film Commission

Arriva in Commissione a Palazzo Cesaroni il disegno di legge sul turismo in Umbria. A discuterne ieri, insieme ai consiglieri regionali, anche il vicepresidente ed assessore Fabio Paparelli. Diversi gli interventi previsti nel nuovo provvedimento che andrà a toccare in particolare le strutture ricettive, l’organizzazione e l’intermediazione di viaggi e le professioni turistiche. Alla Regione, e questo è chiaro da sempre, ma ancora di più da quando il terremoto si è abbattuto sull’Umbria con le relative e tragiche conseguenze, interessa puntare alla “valorizzazione e organizzazione regionale del turismo, delle strutture ricettive, dell’attività delle imprese e delle professioni del turismo”.

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Viene così rafforzata la promozione dell’unitarietà del brand Umbria, così come il controllo sulle strutture turistiche attraverso polizia locale o convenzioni con le forze dell’ordine. Torna alla Regione la classificazione delle strutture, in modo da riportare ad omogeneità il sistema, mentre la Conferenza delle Regioni sta già lavorando per fissare standard validi a livello nazionale. Gli uffici di accoglienza turistica (anche privati) verranno regolati da un disciplinare, per garantire strutture immediatamente identificabili, con gli stessi servizi e gli stessi materiali, aperte sette giorni su sette.

Altra novità riguarda la Film Commission, che avrà un ufficio all’interno della Regione, ma per lo svolgimento dei servizi si avvarrà di un soggetto privato, scelto con bando. Punti di forza saranno anche l’accoglienza “povera” per chi percorre i cammini religiosi, il ruolo di Sviluppumbria, delle Province, dell’aeroporto regionale di Assisi e del sistema del credito in Umbria.

Per quanto riguarda le strutture ricettive, ha detto Paparelli durante l’audizione in Commissione, “andranno distinte le attività imprenditoriali da quelle occasionali e quindi limitate nel tempo, che pure dovranno segnalare i turisti che vengono ospitati. Viene liberalizzata l’attività di affittacamere, il cui gestore non dovrà più risiedere nella struttura. Si ampliano le possibilità imprenditoriali per i bed and breakfast. Le Case per ferie potranno essere gestite solo da enti e associazioni. Per le Case religiose di ospitalità, tipologia di ‘turismo povero’ che rientra negli affittacamere, non ci sarà più il limite minimo di due notti mentre restano i requisiti igienico sanitari previsti dalle leggi nazionali”.

Ai Comuni, anche associati, spetteranno le competenze tecniche amministrative su professioni e agenzie di viaggio. Non ci sarà più un piano annuale di promozione turistica, che di solito non rispettava i tempi della programmazione, ma un masterplan triennale, nuovo strumento della pianificazione regionale della promozione integrata.

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